Infermieri sempre più rari. In città ne mancano 250. Allarme del sindacato

Il NurSind denuncia: "Nell’Ausl ne mancano un centinaio. A Careggi idem". Difficoltà anche al Meyer dove mancano almeno una cinquantina di unità.

Infermieri sempre più rari. In città ne mancano 250. Allarme del sindacato

Infermieri sempre più rari. In città ne mancano 250. Allarme del sindacato

"Almeno 5mila infermieri mancanti in Toscana, 250 dei quali solo a Firenze". L’allarme arriva dal coordinamento regionale del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche. "Se a livello nazionale si parla di un deficit di circa 65mila infermieri, la Toscana non sta meglio - spiega il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni -. A Firenze, in particolare, stimiamo 100 infermieri mancanti solo nelle strutture della Ausl Toscana Centro, altrettanti a Careggi e una cinquantina al Meyer. Passando agli Oss, la carenza è pari a 200 nella strutture fiorentine Ausl, 200 a Careggi e 100 al Meyer. In Toscana, la situazione più difficile è forse proprio quella della Toscana Centro, dove sino a fine anno non sono autorizzate assunzioni di infermieri: non c’è presidio ospedaliero né reparto in cui le dotazioni organiche siano in linea con quanto previsto. Anzi, spesso non vengono rinnovati neppure gli interinali. Se l’unico rimedio pensato dal governo nazionale è detassare degli straordinari, è evidente che non si ha contezza della complessità della questione".

Ai numeri del servizio pubblico vanno poi aggiunti quelli del privato. "In questo caso abbiamo solo stime approssimative – prosegue Giannoni – che parlano di 100 infermieri e altrettanti Oss mancanti solo per Firenze. Fra l’altro stiamo registrando fenomeni inediti: per la prima volta, ci sono flussi in uscita dal pubblico verso alcuni privati che hanno alzato gli stipendi. Inoltre c’è chi abbandona del tutto la professione, non riuscendo più a reggere lo stress". Eppure, secondo il sindacato, i fondi per far funzionare la sanità ci sono. "La Ausl Toscana Centro ha speso 8 milioni di euro in un anno per l’attività aggiuntiva – conclude Giannoni – con i quali si potrebbe pagare lo stipendio di 200 infermieri. Da parte nostra, stiamo facendo pressione a tutti i livelli affinché le anacronistiche normative nazionali sui tetti di spesa vengano riviste. Chiediamo poi che la Regione la smetta con l’immobilismo e autorizzi le aziende sanitarie ad assumere". Già nei giorni scorsi i membri Rsu della Toscana Centro di Cgil, Cisl, Uil e Nursind avevano denunciato la carenza di personale, evidenziando come in tutta la Ausl (Firenze, Prato e Pistoia) mancassero 600 persone: 140 infermieri, 250 Oss, 13 ostetriche, 100 unità per il dipartimento tecnico sanitario, 50 per l’area tecnica e 80 amministrativi.