REDAZIONE FIRENZE

Influenza, rebus vaccini: molti restano senza

In arrivo l’ultima tranche da 25mila dosi. L’Asl: "Ne sono stati distribuiti 500mila più del 2019, ma 174mila meno del previsto"

Il periodo critico per l’influenza si avvicina ma continuano a essere tanti i cittadini che, pur avendo sulla carta diritto alla vaccinazione gratuita, non sono riusciti a farla. Ma perché tanti problemi? Quest’anno la Regione aveva deciso di organizzare una campagna straordinaria, estesa per la prima volta non solo a malati cronici, lavoratori a rischio, bambini e ultra65enni ma anche alla popolazione fra 60 e 65 anni che fino al 2019 era esclusa. Per questo erano state ordinate 1 milione e 468mila dosi contro le 758mila circa dello scorso anno. Peccato che, a causa dell’eccezionale domanda mondiale, l’azienda vincitrice dell’appalto sia riuscita a fornirne meno del previsto, spingendo la Regione ad avviare un contenzioso. Fra una carta bollata e l’altra, qualche ulteriore dose è arrivata tramite gara e altre sono state comprate da società diverse.

Si è arrivati così (dato di ieri) a 1.293.050 dosi a livello toscano: 535mila in più del 2019 ma 174mila in meno del previsto. Delle dosi arrivate, circa 550mila sono andate ai medici dell’Ausl Toscana Centro, che però avevano indicato un fabbisogno minimo di 600mila, estendibile in base alle richieste fino a 695mila (la metà delle cifre sono riferibili all’ex Asl 10, ovvero Firenze e provincia empolese escluso).

"È stato fatto uno sforzo straordinario – spiega Daniele Mannelli, direttore della rete territoriale dell’Ausl - sono stati distribuiti 550mila vaccini, contro i 395mila dello scorso anno. Però i medici si erano organizzati su cifre diverse, sapendo che sarebbero arrivate fra le 600 e le 695mila dosi: questo ha creato dei problemi. Ora è in distribuzione nella Toscana Centro l’ultima tranche da 25mila vaccini e andrà solo ai dottori che hanno ritirato meno di 480 dosi".

Alcuni medici infatti hanno preso tante dosi in un unico stock, altri, che pensavano di ritirarle in più tranche, dopo il primo rifornimento non le hanno più trovate. "La convinzione di avere materiale in abbondanza per vaccinare anche le persone fra i 60 e i 65 anni – spiega Vittorio Boscherini, segretario provinciale della Fimmg - ha portato i dottori a muoversi di conseguenza. E quando è emerso che le dosi non sarebbero state così numerose sono nati i problemi. Ci sono medici che hanno vaccinato sia le categorie ‘tradizionali’ che le persone fra i 60 e i 65 anni, mentre altri non sono riusciti a vaccinare nemmeno tutti gli ultra65enni e i cronici. Ora li abbiamo invitati a scambiarsi le dosi, in modo da coprire almeno le categorie ‘tradizionali’". "Abbiamo ottenuto dosi aggiuntive – spiega la direttrice di Estar, Monica Piovi – ne abbiamo acquistate altre sul mercato e rimesso in circolo quelle avanzate dalla vaccinazione dei sanitari. Ora attendiamo che arrivino da 30 a 38mila dosi di vaccino spray. Sommando tutte queste forniture dovremmo coprire le fasce critiche".

Lisa Ciardi