Firenze, 3 dicembre 2024 – Ama così tanto la sua squadra che, dopo le prime ore di riposo, inizia con il conto alla rovescia dei giorni che lo separano dal campo. Edoardo Bove, il ventiduenne cresciuto nel settore giovanile della Roma, ha fatto della Fiorentina una delle ragioni della sua vita.
"Spesso quando ci vediamo mi racconta di quanto si trovi bene nella squadra, con i suoi colleghi. Mi ha ripetuto più volte del bel clima che si respira", racconta uno dei suoi migliori amici fiorentini, Daniele Santoro, 30enne che lavora al Colle Bereto di piazza Strozzi, eletta da Bove un po’ come la sua seconda casa. Il locale per il centrocampista è il luogo dove incrociare qualche volto amico con cui fare due chiacchiere, davanti a una bibita rigorosamente analcolica. Perché il ventiduenne, anche fuori dal campo, è estremamente attento alla dieta da seguire e a condurre uno stile di vita sano.
"E’ davvero un bravo ragazzo, da noi passa o subito dopo l’allenamento o dopo cena. Non lo abbiamo mai visto fare le ore piccole. E’ quasi sempre solo, viene per fare due chiacchiere con noi", prosegue Santoro. Legato alla famiglia (il padre era allo stadio di Firenze domanica sera) torna spesso a Roma. E’ forte il legame con la capitale, dove ha dato i primi calci ad un pallone nella società dilettantistica Boreale Don Orione, nel quartiere Appio-Latino. Anche ora che è a Firenze continua a seguire e a sostenere concretamente la sua ex società. Ma ama anche Firenze, la città che lo ha adottato. Nel suo tempo libero, infatti, spesso gli piace girellare nel centro storico col monopattino. "Me lo ha ripetuto più volte che la nostra città è bella da impazzire. E lui, quando ha qualche ora a disposizione, si diverte ad andare in giro e a curiosare. Spesso le persone lo fermano e gli chiedono un autografo e lui non si è mai negato, è sempre molto disponibile", continua Santoro che però non ha nessuna foto col giocatore gigliato ("Per me lui è un amico vero").
Bove è anche uno studioso, ha la passione per i libri. Si è diplomato prendendo 100 all’istituto Giovanni Paolo II di Ostia e parla tre lingue. Studia all’università Luiss Guido Carli di Roma, dove frequenta un corso di Economia e Management.
"Ero allo stadio domenica sera, appena ho realizzato che era lui si è fermato il cuore per un attimo. Non riuscivo a parlare", prosegue l’amico Santoro. Tra l’altro il Colle Bereto non ci ha pensato un attimo ad annulare la serata in programma. "Siamo tutti sconvolti dall’accaduto", le parole del titolare Lorenzo Segre. Nella zona di piazza della Repubblica, dove Bove ha scelto di vivere, sono tanti quelli che non vedono l’ora di vederlo uscire di nuovo col suo monopattino. "Ci auguriamo possa rimettersi presto". E’ l’augurio di tutta Firenze.