Proseguono gli interventi di restauro conservativo della cappella Brancacci, capolavoro nella chiesa del Carmine e che fa parte dei musei civici fiorentini. Sarà ancora possibile approfittare dei ponteggi del cantiere per ammirare da un’inedita prospettiva ravvicinata gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Dopo circa un anno e mezzo di attività si sono resi necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, utili a conoscere le tecniche esecutive, i loro materiali e le cause di degrado e a migliorare le condizioni di salute della Cappella, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, oggetto di accordo di valorizzazione con il Comune di Firenze. Il lavoro ha coinvolto tra gli altri Comune, Soprintendenza, Cnr-Ispc e Opificio delle Pietre Dure. L’intervento vede anche la collaborazione dell’Università di Firenze e ha il sostegno della Fondazione Friends of Florence. La seconda fase dei lavori, si spiega ancora da Palazzo Vecchio, consentirà di sperimentare l’applicazione delle malte compatibili con l’intonaco che, a partire da quelle utilizzate nell’intervento eseguito negli anni ’80 e studiate nella prima tranche di lavoro, sono state riformulate, e che potranno essere impiegate nei consolidamenti delle parti di affreschi a rischio di distacco. Saranno eseguite prove di pulitura con un gel innovativo formulato da ricercatori del Csgi del dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze. Per la soprintendente Antonella Ranaldi si tratta "di un’occasione imperdibile".
Niccolò Gramigni