Firenze, 19 febbraio 2025 – Alle 6 della mattina di lunedì 10 febbraio, Lucia Samuelli riceve la prima chiamata da un’infermiera della rsa Villa Desiderio di Settignano. Suo padre Gianpiero sta per essere ricoverato all’ospedale di Santa Maria Nuova perché affetto da gastroenterite. Passa poco tempo e la figlia riceve un’ulteriore chiamata da un medico del pronto soccorso: “Suo padre è entrato in coma”. Arrivata all’ospedale, Lucia scopre che babbo Gianpiero, 88 anni, è morto.
Ha inizio così la tragedia. Almeno per la famiglia Samuelli. La notizia del decesso di Daria Tanzini, invece, viene comunicata ai parenti lunedì pomeriggio. E infine, per il decesso di Carla Ferretti, il figlio Claudio e l’avvocato Elena Morelli vengono contattati martedì mattina. Nel mezzo ci sono 114 casi di gastroenterite tra gli anziani ospiti di quattro rsa di Sereni Orizzonti. Sette ingressi al pronto soccorso. Ricoveri e un possibile focolaio di intossicazione alimentare tra soggetti fragili. Ma tutto avviene nel silenzio.
Sempre martedì. Alle 19 arriva una mail – non alla famiglia di Samuelli e Tanzini – della Sereni Orizzonti che avvisa di una “possibile contaminazione avvenuta nella cucina del centro di cottura” della rsa Monsavano di Pelago. E che “a fronte di alcuni disturbi gastrointestinali che hanno coinvolti gli ospiti” erano state attivate le “procedure preventive per limitare l’aumento dei casi”, come la chiusura della cucina stessa.
Non si parla dei morti. Che invece già ci sono. E, secondo quanto emerso, la famiglia di Samuelli non avrebbe ricevuto la mail in questione. Avrebbe potuto far sorgere i sospetti ed bloccare la sepoltura dell’anziano. Mercoledì infatti Gianpiero Samuelli viene tumulato in un loculo del cimitero di San Giovanni Valdarno (Arezzo). La famiglia è ancora all’oscuro di tutto.
Giovedì mattina l’articolo pubblicato dal nostro giornale fa da detonatore all’intera vicenda. L’Asl segnala i tre morti sospetti alla procura di Firenze. Benedetta Foti, pm di turno giovedì, si trova di fronte a un caso complesso. La domanda sorge spontanea: perché i morti non sono stati segnalati prima? Cosa è successo in quel ’buco’ di 96 ore? Chi ha sbagliato?
Nel frattempo le famiglie vengono a conoscenza del focolaio, dei ricoveri e degli altri morti. Lo stesso giorno si tengono i funerali di Carla Ferretti. Mentre Lucia Samuelli, assistita dall’avvocato Lorenzo Pellegrini, sporge denuncia ai carabinieri di Campo di Marte, dove chiede la riesumazione e l’autopsia sul corpo del padre. L’avvocato a nome della famiglia, fa inoltre notare che Samuelli “è uscito con un codice rosso da Villa Desiderio”, mentre alla figlia veniva “comunicato telefonicamente che si trattava di semplice vomito e disturbo intestinale”.
Viene aperto un fascicolo d’inchiesta. Al momento non ci sono indagati. E i reati ipotizzati sono omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari.
Lunedì viene disposta l’autopsia sull’unico corpo a ’disposizione’ degli inquirenti. Quello di Daria Tanzini. Mentre il nucleo Nas dei carabinieri, insieme agli ispettori dell’Asl Toscana centro, perquisiscono le case di cura coinvolte nel caso. Acquisendo documenti per ricostruire la catena di acquisizione, trattamento e conservazione degli alimenti.
Ieri, infine, è arrivata la mossa dei legali di Carla Ferretti. Roberto Di Mattia e il collega Marco Baricchi hanno sporto denuncia e chiesto a loro volta la riesumazione e l’autopsia sul copro della donna.
Già nelle prossime ore ci potrebbero essere i primi risultati degli esami svolti sulla salma di Tanzini e le analisi disposte sui residui di cibo. Mentre il pm avrebbe dato parere favorevole per eseguirli anche sulle salme delle altre due vittime.
Rimangono invece ancora da chiarire i tanti punti oscuri della vicenda. Più il tempo passa e più crescono i sospetti dei parenti. Che adesso vogliono, anzi, pretendo delle risposte.