REDAZIONE FIRENZE

Intossicazione nelle Rsa. Tre morti, sintomi per 114 anziani. Indagine Asl: menù nel mirino

Due donne e un uomo, ospiti di case di riposo, sono deceduti dopo il ricovero in ospedale. La Procura ha aperto un’inchiesta per capire cosa è successo. Chiuso il centro di cottura a Pelago.

Due donne e un uomo, ospiti di case di riposo, sono deceduti dopo il ricovero in ospedale. La Procura ha aperto un’inchiesta per capire cosa è successo. Chiuso il centro di cottura a Pelago.

Due donne e un uomo, ospiti di case di riposo, sono deceduti dopo il ricovero in ospedale. La Procura ha aperto un’inchiesta per capire cosa è successo. Chiuso il centro di cottura a Pelago.

di Pietro Mecarozzi

Sono tre gli anziani – ospiti delle Rsa del Gruppo Sereni Orizzonti – morti dopo essere stati ricoverati in ospedale con gravi sintomi gastro intestinali dovuti a una presunta intossicazione alimentare. È il tragico bilancio del "focolaio" per sospetta "tossinfezione alimentare" deflagrato domenica scorsa in alcune case di riposo del fiorentino. La Asl Toscana Centro ha aperto un’indagine epidemiologica: 114 i casi di gastroenterite (diarrea e vomito) riscontrati su 173 ospiti di quattro Rsa di proprietà del Gruppo. Che in totale, nel territorio del capoluogo di Regione, gestisce sei strutture: la Rsa ’l’Arcolaio’ a Firenze, ’Monsavano’ a Pelago, ’Villa Desiderio’ a Settignano, ’Villa I Pitti’ a Signa, ’Villa San Biagio’ a Dicomano e ’Villa Val Verde’ a Firenzuola.

Tutto sarebbe partito dal centro cottura di Monsavano. Da lì il lotto di pasti ’contaminati’ è finito nelle mense di ben altre quattro case di riposo. Il personale di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare (Spv-sa) dell’Asl ha subito effettuato una serie di analisi microbiologiche (ancora in corso) procedendo al campionamento di quattro alimenti che sarebbero stati servirti domenica a cena. Il menù ’incriminato’ era composta da passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate e pizza. Nel mirino anche altri ingredienti sospetti di essere correlati agli episodi in questione.

Intanto, la procura di Firenze ha aperto un fascicolo sul caso. "Stiamo svolgendo i necessari approfondimenti", ha detto il procuratore capo Filippo Spiezia. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso e il possibile nesso con l’intossicazione alimentare.

Le vittime sono un uomo e due donne, tutti vicino ai 90 anni di età. Due di loro risiedevano nella Rsa di Settigano, il terzo in quella di Pelago. Un quarto decesso, invece, "non è riconducibile all’episodio di sospetta tossinfezione alimentare", spiegano dall’Asl. Mentre sarebbe ancora sotto osservazione una donna di 88 anni ricoverata all’ospedale di Borgo San Lorenzo, nel Mugello, e ospite della casa di riposo di Dicomano.

L’esordio del focolaio è avvenuto nella serata di domenica, con successivi ricoveri per alcuni ospiti (già dimessi) in presidi ospedalieri dell’area fiorentina. La situazione nelle case di riposo notte è sembrata subito drammatica. Chi era in servizio in quel turno racconta di scene da far accapponare la pelle. Gli anziani ospiti sono stati colti da forti dolori nel bel mezzo della notte. Sono stati subito chiamati i soccorsi. Alcuni di loro sono stati sottoposti a cure in loco. Altri sono stati ricoverati d’urgenza. Sette in totale gli ingressi ai pronto soccorso dei vari ospedali fiorentini, tra cui quello di Santa Maria Nuova, di Ponte a Niccheri e del Mugello. Quattro di loro sono stati dimessi, tre invece sono deceduti.

Proseguono le indagini anche con acquisizione di evidenze documentali e materiali. Nel centro cottura di Monsavano, intanto, "sono già sono state riscontrate alcune criticità tali da motivare l’adozione di un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti", fa sapere l’Asl.

Sono ancora in corso sopralluoghi nelle strutture da parte di personale medico. Mentre il Gruppo Sereni Orizzonti fa sapere che rimane "in attesa di conoscerne le effettive cause, che allo stato attuale non sono state accertate" del decesso dei tre ospiti. La società ha da "da subito garantito il massimo supporto e collaborazione a tutte le autorità competenti". Affidato l’incarico "di svolgere ogni verifica a un perito biologo" di parte.

Tutte le procedure Hccp, continuano, "sono state correttamente seguite e il nostro personale, che opera da molto tempo nel centro cottura, è in possesso di tutti i titoli e della formazione necessari". Quanto ai controlli nella cucina di Pelago: "Analisi microbiologiche sulla cucina e sul cibo, da noi svolte un mese fa a Pelago, non avevano rilevato la presenza di alcuna anomalia", concludono.