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L’allarme per intossicazione alimentare causata da un pasto della mensa (foto d'archivio)
Firenze, 13 febbraio 2025 – Sono arrivati all’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze in condizioni gravissime. In pronto soccorso gli viene diagnosticata una grave sindrome gastro intestinale. I due anziani, un uomo e una donna di 88 e 89 anni, vengono ricoverati d’urgenza. I medici tentano l’impossibile. Ma dopo qualche ora non possono far altro che costatarne il decesso. Entrambi erano ospiti della struttura ’Villa Desiderio’, una Rsa con sede a Settignano, una frazione di Firenze. Dove poco prima della tragedia era scattato l’allarme per un’intossicazione alimentare causata da un pasto della mensa.
È quanto accaduto lunedì 11 febbraio nel capoluogo toscano. Gli anziani, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero accusato dei malori poco dopo aver finito di mangiare. Oltre alle vittime, altri due ospiti sono stati ricoverati in gravi condizioni all’altro ospedale fiorentino di Careggi.
Sul posto l’unità Nas dei carabinieri, personale dell’ufficio igiene dell’Asl Toscana centro e i mezzi del 118. A chiamarli gli operatori della struttura, preoccupati per la china che sta assumendo la vicenda. Nessuno di loro sa spiegare il perché di quei malori. Nessuno sa indicarne le cause. La situazione però pare da subito drammatica. Tutti e quattro gli anziani vengono trasportati d’urgenza nelle strutture ospedaliere più vicine. Sono a malapena coscienti. È una corsa contro il tempo. Altri ospiti nelle varie strutture accusano malori, ma senza necessità di cure.
Al Santa Maria Nuova i due anziani arrivano in fin di vita. Vengono intubati e sottoposti a cure specifiche, che tuttavia non producono i risultati sperati. Moriranno poco tempo dopo il ricovero. A qualche lettino di distanza l’uno dall’altra. Come del resto avevano vissuto quell’ultima parte della vita nella Rsa. Mentre sono ancora sotto attenta osservazione gli altri due ospiti ricoverati.
Rimangono ancora da chiarire le cause del decesso: il pm di turno ha disposto l’autopsia per fare maggiore chiarezza sull’intera vicenda. Sul caso indagano gli ispettori dell’ufficio igiene dell’Asl Toscana centro, che dovranno individuare l’errore nella catena di produzione dei pasti della mensa.
L’epidemia alimentare, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe coinvolto altre tre residenze, sempre nel fiorentino, dove sarebbero stati serviti i pasti contaminati. Le case di risposo in questione sono di proprietà del Gruppo Sereni Orizzonti, una società fondata a Udine, leader nel settore dell’assistenza alla persona.
Il lotto di pasti ’incriminato’, stando a quanto spiega il Gruppo, sarebbe partito dal “centro cottura della casa di riposo di Monsavano”, a Pelago (Firenze). La cucina della struttura “è stata momentaneamente chiusa per accertamenti”, aggiungono dalla società. In quanto “la sicurezza dei nostri ospiti è ciò che più ci interessa”, concludono, “in attesa delle verifiche che chiariranno la reale dinamica dei fatti”.
L’intossicazione alimentare avrebbe coinvolto altri ospiti delle tre residenze, sempre nel fiorentino, dove sarebbero stati serviti per l’appunto i pasti cucinati a Monsavano. Da lì arrivano gli altri due anziani ricoverati. E lì si concentreranno le indagini degli inquirenti. Per fornire quelle risposte che da ieri le famiglie delle vittime vogliono. Anzi, pretendono.