’Io che nasco immaginaria’. È il libro di Chiara Boni, a cura di Daniela Fedi, presentato ieri al museo dei Novecento, in un incontro moderato dalla giornalista di QN-La Nazione Eva Desiderio. Una storia nata da due grandi amori, Firenze e la moda, e che narra di un passato che non c’è più, ma che forse può ancora tornare.
"Ho riunito i ricordi di una Firenze incredibile – spiega Chiara Boni – , che mi ha insegnato il senso della bellezza e della libertà, di quando la città era fatta di energia creativa". Quell’energia che ha permesso alla stilista italiana di aprire nel 1971 la sua prima boutique e vendere le proprie creazioni. "Capii fin da subito che il segreto per il mio lavoro era l’interazione con le persone, da uno scambio di pensieri possono sempre nascere nuove idee".
Ma in un’epoca in cui le relazioni umane hanno ceduto il passo ad internet, e alla tecnologia, sottolinea Daniela Fedi, "tutto può ancora diventare poesia, basta coltivare la vena poetica che è dentro ciascuno di noi". Nel libro vengono raccontati anche tanti spaccati della vita di Chiara Boni. Le sue storie d’amore, le sue amicizie ed il suo innato desiderio di diventare un’imprenditrice. "Dedico questo libro a tutte le donne che sanno ancora stare insieme, con il coraggio di lottare per il loro futuro".