ALESSANDRO RAIMONDI*
Cronaca

Io, ingegnere rifiutato come supplente

di Alessandro Raimondi*

La scuola italiana funziona? Un buon numero di persone, insegnanti compresi, risponderebbero di no. Da ingegnere meccanico e da insegnante di ruolo dell’Iis Cellini di Firenze, da poco in pensione, dico anch’io che no, la scuola, almeno per quanto riguarda l’istruzione professionale, non funziona; ma non sempre. Nel ristretto spazio che segue voglio raccontare una storia che sembra inverosimile, ma è vera. Finiti gli esami di riparazione scopro che in tutta Italia mancano insegnanti di materie che richiedono la laurea in ingegneria meccanica; al Cellini ne mancano tre su quattro, alcuni al Leonardo Da Vinci di Firenze, altri al Chino Chini di Borgo San Lorenzo. I supplenti li nomina l’Ufficio scolastico dalle proprie graduatorie; se non bastano, la ricerca passa ai dirigenti scolastici che attinge così alle graduatorie d’istituto. Poi, se occorre, non resta che affidarsi alle ‘Mad’, ovvero le ‘messa a disposizione’. La Mad può essere presentata da chiunque abbia il titolo di studio necessario, pensionati inclusi.

Dopo qualche riflessione, e in spirito di servizio, il 17 settembre scorso ho presentato la Mad al Cellini e, dopo pochi giorni, al Da Vinci. Preso al volo? Nemmeno per idea: silenzio totale. Poi vedo che hanno fatto alcune nomine, che però non bastano.

Mi chiamano? No. Mi chiedo il perché; poi lo chiedo per scritto ai dirigenti. Esito: silenzio o risposte assurde. Silenzio anche dall’Usr e dal Ministero. Il 25 novembre mi faccio avanti al Chini, ma anche qui nulla da fare. Conclusione: al Cellini varie classi sono state lasciate inspiegabilmente senza insegnante di materie di indirizzo per due mesi; al Leonardo da Vinci per tre settimane; al Chini sono ancora senza. E il boicottato dov’è finito? È all’istituto nautico Cappellini di Livorno, del quale ha visto l’appello nazionale di ricerca di un supplente. Sette giorni dopo aver mandato la Mad era già in classe. Con vista sul mare.

*docente