EMANUELE BALDI
Cronaca

Ira opposizioni, il Pd non ci sta: "Niente limiti, è solo buonsenso. La vera politica non si fa online"

Milani: "Che senso avrebbe partecipare a undici commissioni? Interessano le indennità?". Ma la minoranza non molla. Locchi (Forza Italia): "Continuiamo a sbattare contro un muro".

Milani: "Che senso avrebbe partecipare a undici commissioni? Interessano le indennità?". Ma la minoranza non molla. Locchi (Forza Italia): "Continuiamo a sbattare contro un muro".

Milani: "Che senso avrebbe partecipare a undici commissioni? Interessano le indennità?". Ma la minoranza non molla. Locchi (Forza Italia): "Continuiamo a sbattare contro un muro".

"Le opposizioni contestano il fatto che le commissioni consiliari si facciano solo in presenza? Beh, io invece ritengo sia giusto. Perché la politica è fatta di confronto. Facendola a distanza, davanti a un pc, non si fa un buon servizio ai cittadini".

Luca Milani, capogruppo dem in Palazzo Vecchio, butta acqua sul fuoco alimentato dalle scorie nervose delle opposizioni compatte (dal centrodestra a Firenze Democratica, fino alla Lista Schmidt con Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune che tuttavia precisa di non essere contrario alle sedute da remoto) ma coglie anche la palla al balzo per togliersi un sassolino dalla scarpa.

"Io non pongo limitazioni a nessuno, figuriamoci. – dice infatti – Però tra le rimostranze sollevate c’è anche quella del tetto massimo di tre commissioni per ogni consigliere comunale. Ora io dico, tre commissioni – che diventano quattro per i capigruppo – sono già un gran bell’impegno. Che senso può avere per un consigliere partecipare a undici assemblee? Sarebbe un’impresa quantomeno impervia... Forse interessano le indennità?". Accuse dunque respinte al mittente dal Partito Democratico, ma gli animi non accennano a placarsi. Guglielmo Mossuto, capogruppo della Lega, si dice "pronto ad adire alle vie legali perché il regolamento comunale viene violato". "E poi – aggiunge – ci rendiamo conto cosa significa in termini di costi e tempo perso per strada essere presente fisicamente a ogni commissione?".

Già di recente Mossuto si era infuriato per la faccenda dei question time: "Le attuali regole prevedono una selezione degli atti non in base al tema o alla reale attualità, ma solo a chi la deposita prima ad un certo orario. Insomma si discutono non i temi urgenti, seri, ma quelli che arrivano prima! Un “click day” in salsa Pd". Ecco Alberto Locchi di Forza Italia: "Dall’inizio del mandato chiediamo un’apertura ma sbattiamo contro un muro. È l’ora di adeguarsi all’online".

Paolo Bambagioni (Lista Schmidt): "Si sbandiera la democrazia, ma siamo vicino quasi all’incostituzionalità. Penso anche solo alla difficoltà che c’è anche solo per accedere a un atto".