GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Irene Grandi il blues nell’anima Omaggio a Mina e altre storie "E’ la musica che mi suona dentro"

L’artista fiorentina protagonista stasera al Teatro Romano di Fiesole con il suo ricco repertorio di successi. Un atto d’amore ad alcuni artisti che hanno reso immortale un genere alla base della musica moderna.

Irene Grandi il blues nell’anima  Omaggio a Mina e altre storie  "E’ la musica che mi suona dentro"

Irene Grandi il blues nell’anima Omaggio a Mina e altre storie "E’ la musica che mi suona dentro"

di Giovanni Ballerini

"In questo tempo sospeso, difficile, smarrito, finalmente ho ritrovato l’ispirazione tornando alle radici. Da sempre il blues mi risuona dentro, mi emoziona e negli anni della mia formazione ha avuto un grande impatto sul mio mondo musicale e la mia voce". Fa tappa stasera alle 21,15 al Teatro Romano di Fiesole il tour Io in Blues di Irene Grandi, un tributo appassionato alle radici della cantante fiorentina, alla sua formazione musicale e alle prime esperienze sul palco, nelle quali ha ottenuto un imprinting che ha poi sviluppato in uno stile personale e sicuramente riconoscibile che ne fanno ancora oggi una delle più fresche e sensibili interpreti del miglior pop – blues d’autore in circolazione. Concetto ribadito con l’uscita del vinile "Io in blues Live", in cui la cantante ha interpretato alcuni standard del blues e del soul dagli anni Sessanta in poi, con omaggi a miti assoluti della musica e alcune riletture dei brani più famosi della sua carriera. Posti numerati disponibili sul sito ufficiale www.estatefiesolana.it, su www.ticketone.it e nei punti Box Office Toscana.

Dal vivo, anche a Fiesole Irene proporrà il suo personale omaggio alla grande Mina, la rilettura del brano del 1973, "E poi", uscito con un video di animazione curato da Grègori Dessi. Sul palco dell’Estate Fiesolana, Irene avrà al suo fianco Max Frignani alla chitarra, Piero Spitilli al basso, Fabrizio Morganti alla batteria, Pippo Guarnera all’Hammond. Una band molto affiatata in grado di sottolineare con slancio e intensità il periodo blu della Grandi, che con grande eleganza è tornata a interpretare brani che attraversano un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai ’90, canzoni che sono blues nell’anima e nell’ispirazione, proprio come la storyteller fiorentina, che ha sempre amato sperimentare, cambiare pelle, ma che non ha mai rinnegato le sue origini, i suoi maestri.

"A Firenze, al Bebop e in altri locali cantavo brani soul dei miei miti, da Aretha Franklin a Etta James, a Shade, ma anche da Otis Redding a Willie Dixon, da Tracy Chapman a Pino Daniele, a Lucio Battisti. Tanti pezzi rock blues e rhythm and blues rincorrendo le pazze atmosfere di "The blues brothers", uno dei film della mia adolescenza. Era quella la mia musica del cuore e, avere l’occasione di riprendere e reinterpretare queste canzoni è stato taumaturgico e mi ha fatto riscoprire un po’ di leggerezza".