EMANUELE BALDI
Cronaca

"Irridere i potenti è una liberazione Ma basta rivalità"

Hendel al blogger che accusa di antipatia i toscani "Bell’argomento da bar, finché non li chiudono..."

Paolo Hendel

di Emanuele Baldi

Punge come un’ape su pelle molle l’irriverenza dell’istrionico Paolo Hendel, lingua appuntita che gioca con la realtà, la mischia al grottesco e ce la rende più vera. Prova lui a rispondere a Niccolò Carradori, il blogger che ha tirato un sasso nello stagno delle nostre certezze: "I toscani? Stanno antipatici a tutti".

Hendel, ma che dice questo blogger?

"Anzitutto lo ringrazio perché ci dà modo di distrarci da argomenti tutt’altro che allegri. Passare dall’“emergenza Covid“ all’’emergenza toscanità“ ci permette qualche bella chiacchiera spensierata al bar. Finché restano aperti...".

Solo una provocazione allora?

"La vedo più come uno spunto di riflessione autocritica, in parte anche condivisibile…".

Sotto quale aspetto?

"Nonostante alle regionali la Lega abbia perso, noi toscani abbiamo nel Dna una sorta di sovranismo primitivo, storicamente da sempre divisi e contrapposti paese per paese se non addirittura quartiere per quartiere".

Lei fa ridere, di testa e di pancia, da anni. Essere nato in riva all’Arno l’ha aiutata?

"Più che in riva all’Arno son nato in riva all’Ema, al confine col comune di Bagno a Ripoli, modestamente! Scherzi a parte, la comicità italiana per sua tradizione è dialettale, ogni dialetto dà forza al personaggio"

Dialetti oggi un po’ in disuso

"Vero, i giovani comici lo usano meno, ma fino a oggi l’unica maschera comica italiana non dialettale è stata forse il Fantozzi di Villaggio. Per questo non condivido il giudizio severo di Carradori sulla comicità toscana".

Ce l’ha anche con Benigni...

"Trovo ingenerosa la critica al Benigni della notte degli Oscar che saltava sulle poltrone delle star del cinema. E’ stato il gioioso ballo di un folletto atterrato lì da un altro pianeta".

Cosa ricorda di quella sera?

La frase “Ringrazio i miei genitori che mi hanno dato il regalo più grande: la povertà!” accolta con un applauso scrosciante fu un momento indimenticabile".

Il nostro dire sempre la verità è un pregio o un difetto?

"Se viene detta con una battuta contro il potente di turno è liberatoria. Se invece serve solo a ferire meglio una pietosa bugia".

L’onda lunga dei comici toscani è venuta a noia?

"In effetti Matteo Renzi non ha più il successo di una volta… (ride ndr)

Tra i suoi personaggi più noti c’è Carcarlo Pravettoni. Quanto c’era di verve toscana?

"Il personaggio è nato a Mai Dire Gol. Lo devo alla Gialappa’s, Walter Fontana e al mio amico Piero Metelli che lavorava alla Biblioteca Nazionale di Firenze. Pravettoni è la parodia dell’uomo d’affari spietato. Ed essendo io negato con gli altri dialetti, è venuto fuori con un’inflessione toscana".

Cosa non le piace di noi?

L’odio tra le nostre città, e qui Carradori ha ragione. Mi sembra una gran perdita di tempo e di energia. Si parla di fare l’Europa, Papa Francesco scrive l’enciclica “Fratelli tutti” e noi toscani stiamo ancora lì a guardarci in cagnesco. E questo vale per tutte le nostre città".

Un esempio

"Basti pensare alla rivalità tra pisani e livornesi. Frasi terribili come “Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio”. Al che i pisani rispondono: “Che Dio t’accontenti!”.

Un classico.

"Già e lungo la costa della Croazia c’è un villaggio che si chiama Pisak. Da Spalato verso sud c’è un cartello: "Pisak 16 km". Si racconta che anni fa qualcuno abbia aggiunto la scritta: "Merdak". Mano ignota, ma certo livornese. Se il Vangelo fosse stato scritto in Toscana, la frase: “Il lupo abiterà con l’agnello e il leopardo giacerà col capretto” sarebbe diventata “Il lupo abiterà con l’agnello e il livornese giacerà col pisano.” E sia il livornese che il pisano risponderebbero: “Avrei preferito il lupo”.

Allora ha ragione il blogger?

Conosco bene il forte sentimento di appartenenza di noi toscani, cosa peraltro comune a ogni altra regione. Spesso sento dire: "C’è poco da fare, noi toscani siamo i meglio!".

Presunzione?

"In realtà i migliori e i peggiori li trovi in qualsiasi parte del mondo e se la Toscana ha avuto grandi personaggi, da Dante Alighieri a Michelangelo, su su fino a don Milani, padre Ernesto Balducci, Margherita Hack e Paolo Poli, tanto per ricordarne alcuni, non bisogna dimenticarsi che ha dato i natali anche a Pietro Pacciani...".