ENRICO SALVADORI
Cronaca

"Irripetibile Ciucheba". Diego ricorda Donati: "Da lui festeggiai l’Oscar"

L’omaggio di Abatantuono al patron dello storico locale sulla costa toscana "Era un fratello. Il party per ’Mediterraneo’ fu memorabile, finì all’alba".

Mauro Donati mostra l’Oscar vinto per ’Mediterraneo’ con Diego Abatantuono

Mauro Donati mostra l’Oscar vinto per ’Mediterraneo’ con Diego Abatantuono

CASTIGLIONCELLO (Livorno)

"Per me Mauro Donati non è stato solo un grande amico ma un fratello. Per un breve tempo siamo stati anche parenti perché la sua prima moglie era la sorella della mia prima consorte. Ci univa da sempre un grande legame. Sapere che non c’è più è un grande dolore". Diego Abatantuono è stato compagno di mille avventure con il geniale inventore del Ciucheba che grazie a Mauro diventò un locale cult, frequentato da tutti i grandi.

Diego, a quando risale la vostra conoscenza?

"Io non ero ancora maggiorenne ma ero già sveglio. Facevo il tecnico delle luci per i Gatti di Vicolo Miracoli e con l’allegra brigata conoscemmo Mauro perché ci aveva chiamato a lavorare da lui. Avevamo successo in un locale della riviera romagnola ma essere a Castiglioncello per noi era il massimo. Con i Gatti ma anche con me è nata un’amicizia incredibile perché Mauro era un generoso, un uomo verace ed era impossibile non volergli bene".

Il giovane Diego Abatantuono, come gli altri sodali, si doveva arrangiare e nacquero situazioni che erano delle vere e proprie gag, vero?

"Per farci risparmiare Mauro ci aveva riservato delle stanze nel locale ma non c’era il posto per dormire per tutti. Neanche sulla terrazza. Io allora mi adeguai e finito di lavorare all’alba avevo piazzato una canadese sul portapacchi di una vettura posteggiata vicino al Ciucheba, a due passi dalla pineta. Dormivo nella tenda e su un materassino ma non più di due ore. Perché alle 7 arrivavano le famiglie con i bambini piccoli che andavano al mare e facevano chiasso e volevano vedere cosa c’era dentro la tenda".

Poi c’era una data speciale che avete sempre festeggiato: il 19 agosto.

"Era il giorno del compleanno di Mauro, una ricorrenza intoccabile. Sia io che i Gatti anche se eravamo in giro per l’Italia a lavorare quel giorno ce lo lasciavamo libero e arrivavamo al Ciucheba. Un anno, mi pare il 1982, partimmo tutti da Porto Rotondo per essere lì. La festa durava fino a mattina con una serie di avventure incredibili".

Ci spieghi meglio…

"A notte fonda si faceva il bagno e abbiamo fatto la gara a chi beveva più whisky sott’acqua. Naturalmente ho vinto io. Poi eravamo particolarmente testardi nel senso che facevano a gara a chi picchiava la testa più forte nel gong che c’era nel locale e Maurino Di Francesco una volta si fece male. Poi c’era la competizione a chi spaccava le anguria a capocciate. E il finale di ogni festa di compleanno era che ci strappavamo tutti le camicie".

Era un’atmosfera particolare quella del Ciucheba.

"Un locale irripetibile e bellissimo anche per noi che venivamo dal Derby Club di Milano che era un mito. Ma il Ciucheba si affacciava sul mare e aveva un fascino incredibile. Chi si esibiva si divertiva come gli avventori e ad ascoltare i grandi nomi che cantavano arrivavano artisti incredibili. Un esempio: ad ascoltare Renato Zero c’era Gino Paoli".

Nel 1992 la festa dell’Oscar del film ‘Mediterraneo’, un appuntamento indimenticabile.

"Festeggiare al Ciucheba – spiega Abatantuono – era d’obbligo perché anche nel caso del film eravamo un gruppo di amici legatissimi. Fu un party memorabile che finì all’alba e c’era l’euforia per una vittoria che aveva dato un senso alle nostre carriere. Eravamo raggianti e consapevoli di aver fatto qualcosa di davvero grande. Poi c’era l’ospitalità di Mauro che era proverbiale. Dobbiamo dirgli tutti grazie per quello che ci ha dato. Un uomo e un amico vero. Ci mancherà".