Oltre cento cittadini alzano gli scudi contro l’ipotesi di ampliamento dell’International School of Florence. Stanno preparando, annunciano, un ricorso al presidente della Repubblica per fermare un progetto che, chiedono, venga spostato altrove, senza nuovi interventi strutturali sulla collina di Ponte a Ema e sulla Valle di Rimezzano. Hanno già inoltrato una lettera di proteste all’amministrazione comunale.
La grande scuola internazionale ha chiesto, ormai da anni, di poter unificare le sue varie sedi nell’area di villa Le Tavernucole, dove l’istituto accoglie circa 230 alunni. Il nuovo edificio che vorrebbero costruire, ospiterebbe le medie e le superiori attualmente collocate a Firenze, con una popolazione scolastica complessiva di circa 700 studenti. Il Comune ha già approvato una variante al Piano operativo rendendo edificabile un’area di oltre sei ettari già di proprietà dell’ISF dove si vorrebbe costruire, a 200 metri dalla villa, un nuovo edificio di 9.500 metri quadri oltre a parcheggi interrati. Ma i cittadini hanno paura: "Via del Carota, l’unico accesso alla scuola, è stretta e non permette il passaggio di due auto nei due sensi. La viabilità è già critica, con disagi per tutta Ponte a Ema". Inoltre "si tratta di una collina di pregio paesaggistico e culturale e a rischio idrogeologico, con l’oratorio 300esco di Santa Caterina da tutelare". Chiedono che l’istituto trovi una collocazione più idonea e per stamani hanno organizzato una mobilitazione per far conoscere la situazione.
"Siamo sinceramente sorpresi dalle tempistiche di questa mobilitazione – replica il vicesindaco con delega all’urbanistica Paolo Frezzi -. Il percorso per la revisione degli strumenti urbanistici, aperto nel 2017 e concluso a luglio 2023, ha garantito garantita la più ampia partecipazione possibile e la previsione è stata approvata a tutti i livelli, dal Comune alla Regione fino alla Soprintendenza".
Sulle preoccupazioni dei cittadini, ricorda Frezzi, "al momento un progetto ancora non è stato presentato".