Con lei se ne va un pezzo di storia della cucina fiorentina, una testimone illustre della ristorazione campagnola. Si è spenta ieri, all’età di novant’anni Isolina Zocchi, proprietaria del celebre ristorante a Pratolino, frazione di Vaglia. "Ha aspettato il mio compleanno, il 21 – dice commosso il figlio Mirko –. Ero a Roma, sono tornato e lei si è lasciata andare alla morte. Si è spenta serenamente e con lucidità, nonostante le sofferenze: era allettata da un anno; ha sentito che era la sua ora".
Isolina era l’erede di una tradizione familiare antica, ostessa di una di quelle locande che nasce nel 1783 nel contiguo parco di Villa Demidoff. "Collocata dopo quest’erta sulla Bolognese, la locanda a quei tempi era una posta per cambiare i cavalli e una tappa di tanti viaggiatori tra Firenze e Bologna – racconta Mirko –. Quando i Demidoff acquistarono la Villa, proposero uno scambio ai miei avi con l’attuale sede". Isolina ha messo a tavola alcuni dei vip più noti: "Qui hanno mangiato Claudio Villa, Mike Bongiorno, i Pooh, Kofi Annan, la regina Beatrice d’Olanda…". "Con la mamma si sono persi i ricordi di un’Italia che non c’è più, una cultura che è passata anche dalla cucina – continua il figlio –. La cucina cambia con la società, prima c’era molta più cacciagione ad esempio, e un tempo sarebbe stato impensabile un vino a tre uve come un Sassicaia che oggi apprezziamo molto. La gestione del ristorante l’abbiamo data via già da circa 25 anni, ma Gigi Albanese, il nuovo gestore, ha rilevato la tradizione, adattandola ai tempi. Isolina ha lavorato fino a 80 anni, poi è tornata a guardare, insegnare, sovrintendere alla cucina".
Il ristorante rivendica anche un primato per il dolce per antonomasia della tradizione fiorentina: lo zuccotto, che altre fonti fanno risalire al celebre Bernardo Buontalenti, architetto dei Medici, è conteso come origine anche dagli Zocchi. Ma a Pratolino molti sono pronti a metter la mano sul fuoco che il semifreddo sia nato proprio da un aneddoto accaduto lì, come sarebbe ancora testimoniato da un’effige davanti al bar: "Papa Pio IX, quando viaggiava tra Bologna e Firenze, era solito fermarsi a dormire nella nostra locanda", spiega Mirko. Forse per il caldo – le testimonianze tramandate dicono si trattasse infatti del 18 agosto 1857 – al mattino si dimenticò di rimettersi il copricapo da alto prelato, detto appunto zuccotto. "Gli Zocchi lo ritrovarono e perciò chiamarono il cardinale di Fiesole: per festeggiare quell’occasione commissionarono alla nota pasticceria Sieni di Firenze un dolce che ricordasse appunto lo zuccotto". Si può risolvere la querelle ipotizzando che quello degli Zocchi fosse una variante al dolce mediceo, in origine molto diverso, che lo porta a una ricetta più simile a quella che troviamo oggi.
Il funerale di Isolina si svolgerà martedì alle 14,30 alla chiesa di San Cresci a Pratolino.
Carlo Casini