REDAZIONE FIRENZE

Isolotto, una spaccata dritta al cuore. Rubati gli spiccioli del fondo “Essere“

Ladri nell’ufficio dell’associazione che eroga aiuti sotto forma di microcredito

Ladri nell’ufficio dell’associazione che eroga aiuti sotto forma di microcredito

Ladri nell’ufficio dell’associazione che eroga aiuti sotto forma di microcredito

FIRENZE

Le spaccate non sono una novità nel quartiere dell’Isolotto. Ma l’effrazione avvenuta ieri notte dà la misura di quanto i delinquenti siano persone senza carità. Perché se in tutto il quartiere c’è un luogo simbolo di speranza per chi si trova in difficoltà economica, è proprio il Fondo Essere, una realtà volontaria di microcredito che dal 2002 ha aiutato più di 800 persone, famiglie e piccole imprese tra Firenze e Scandicci.

Eppure i criminali che hanno sfondato a calci la porta a vetri non si sono fatti impietosire dal fatto che il denaro che stavano per rubare dall’ufficio di piazzetta San Sepolcro sarebbe servito per i bisogni di chi sta peggio di loro.

"Non è la prima volta che provano a entrare – racconta amareggiato Pino, uno dei volontari – Le altre due nell’ultimo paio di mesi, hanno tentato di forzare la serratura, senza riuscirci. Abbiamo rinforzato mettendo un catenaccio robusto e credevamo di aver risolto. Invece stanotte (ieri, ndr) hanno rotto il vetro d’ingresso e sono entrati. Abbiamo aspettato la polizia per entrare e scoperto che ci hanno preso circa 150 euro per le emergenze immediate".

"Ci siamo rimasti male – spiega ancora Pino – Quei soldi perlopiù sono piccole cifre che versiamo noi volontari quando prendiamo il caffè e prestiamo per esigenze immediate, per esempio una rottura improvvisa della caldaia in attesa che si riuniscano le commissioni. A trenta metri c’è una telecamera, speriamo abbia inquadrato i responsabili".

Perché qui tutto si basa su volontariato e mutua fiducia: "Spese condominiali, problemi familiari, i motivi delle istanze sono vari. Le commissioni si riuniscono e valutano se concedere il prestito che è senza interessi e senza firme, si basa sulla fiducia. Nonostante ciò, quasi l’80% rientra e servirà ad altri".

E l’altro 20%? "Il quartiere ci aiuta a organizzare concerti e cene e ci supporta la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze".

Carlo Casini