
Il centro di accoglienza straordinaria di San Pellegrino dove al momento sono ospitati 75 profughi (FotocronacheGermogli)
"Abbiamo fatto richiesta di trasferimento di 10 ospiti in altre strutture per ottemperare ai rilievi della Asl". Lo comunica, attraverso una nota, Valori Solidali, gestore del Cas di San Pellegrino. Non solo: "Giovedì la Prefettura, durante una ispezione al Cas, ci ha confermato il via libera al trasferimento, che avverrà non appena saranno note le strutture di destinazione – continua Valori Solidali –. Il numero dei migranti presenti a San Pellegrino è dunque destinato in poco tempo a passare da 75, quota che ricordiamo è stata a suo tempo comunicata via Pec dalla Prefettura al gestore della struttura e all’amministrazione comunale, a 65".
Nel frattempo, con un’ordinanza, il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti, chiede un’ulteriore riduzione degli ospiti, portandoli a 50. Una decisione in linea con le indicazioni date dal consiglio comunale firenzuolino, che ha chiesto una diminuzione degli ospiti, e poi la chiusura della struttura. L’ordinanza di Buti si affianca agli esiti di un sopralluogo dell’Asl che aveva riscontrato, già un paio di settimane fa, una serie di problemi negli ambienti dove i profughi e gli operatori vivono. Tra queste muffa sui muri, l’utilizzo, come camere di spazi di passaggio inadeguati per ospitare i letti, e il sovraffollamento nelle varie camere, con la richiesta di diminuire il numero dei posti letto. La stessa Asl ha chiesto al sindaco di emanare un provvedimento, cosa che Buti ha fatto, dando 30 giorni di tempo per eliminare il sovrannumero. Riguardo alla muffa Valori Solidali riferisce di aver "già provveduto a rimuovere la condensa che si era creata in alcune stanze". Intanto si fanno sentire, con una lettera aperta, anche i volontari che in questi tre anni si sono dedicati a insegnare l’italiano ai profughi presenti a San Pellegrino. Una lettera amara, e in qualche parte polemica: chiedono di "rompere il velo dell’ipocrisia", e mettono sotto accusa il Comune: "Per l’amministrazione il Cas è stata una realtà invisibile, da ignorare completamente, fino alle lamentele di oggi di una piccola parte degli abitanti (non tutti concordano) della frazione. E qual è la soluzione? Chiuderlo e seguire la politica dell’orticello: “se li prenda qualche altra comunità“. Non un progetto per l’inclusione, non un progetto per la frazione di San Pellegrino e i suoi abitanti. Mai neppure un confronto pubblico se non per accodarsi, obtorto collo, alla apprezzabile iniziativa della Parrocchia del capoluogo".
Paolo Guidotti