Italia Viva tra smarrimento e possibili alleanze

In Italia Viva si respira tensione e divisione tra i renziani. Dopo le elezioni deludenti, si discute sul futuro del partito e su possibili alleanze, anche con il PD e il M5S. Renzi tace, ma si prospetta una possibile collaborazione con Elly Schlein.

Italia Viva tra smarrimento e possibili alleanze

Italia Viva tra smarrimento e possibili alleanze

In Italia Viva c’è aria grave, da resa dei conti. I renziani sono divisi, di umori contrapposti. Negli occhi di tutti, indistintamente, si intuisce rabbia, delusione, smarrimento. Difficile capire se le prossime mosse del leader di Iv aiuteranno a fare passare questa inquietudine passeggera. Fatto sta che, dall’indomani delle elezioni amministrative ed europee, le preoccupazioni hanno preso il posto della gioia. E ora buona parte dei colonnelli del partito chiedono a gran voce "cosa voglia far da grande Italia Viva. Il risultato delle consultazioni dell’8 e 9 giugno è stato molto deludente". Ma che un problema all’interno di Iv ci sia lo dimostra anche la decisione, ieri l’altro, di rinviare a settembre – anche per l’assenza di Renzi che avrebbe voluto partecipare – la nomina del segretario regionale (in ballottaggio ci sarebbero Stefano Scaramelli ed Edoardo Fanucci ma non è escluso un terzo nome) dopo le dimissioni di Nicola Danti.

"Condivido la necessità espressa da Matteo di un nostro collocamento politico di centro che guarda a sinistra. Un collocamento che a mio avviso deve essere strutturale, autonomo, mai subalterno ma rispettoso di nuovi o vecchi alleati", afferma Scaramelli. Nel frattempo in Iv si attende che il senatore ed ex premier si esprima. Soprattutto per quanto riguarda un’eventuale alleanza proprio con i dem, così da creare un progetto riformista. Quell’abbraccio tra Renzi ed Elly Schlein sul campo dell’Aquila per la Partita del Cuore, e poi l’assist del primo che ha permesso alla seconda di mettere la palla in porta, potrebbe dunque rappresentare l’inizio di una love story (politica, ça va sans dire) che avrebbe ripercussioni anche su Firenze. In fondo, è stato lo stesso Renzi, in una intervista di ieri al Corriere della Sera, ad aprire le porte a un campo larghissimo che veda al suo interno anche il M5S.

"Forte del successo alle Europee, il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo, allora: non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Il no ai veti non può che essere reciproco".

A.P.