Era a lavoro, nel negozio di prelibatezze della cucina italiana ’Smak av Italia’ nel quartiere bene di Oslo, quando il suo ex fidanzato è piombato dentro, armato di un coltello. Una furia, alimentata dalla rabbia di una relazione finita. Ha sferrato fendenti come un forsennato, ma è forse il primo, vibrato all’altezza della testa, andato a segno tra il collo e l’orecchio fino alla carotide, che ha fatto più di male di tutti. Martina Voce, 21 anni, fiorentina, è ricoverata all’ospedale della capitale norvegese e non è ancora fuori pericolo.
Un femminicidio sventato dal coraggio di due colleghi, che quando hanno capito cosa stesse succedendo, si sono gettati addosso all’aggressore. Ne è nato una sorta di corpo a corpo, dove l’ex è stato a sua volta ferito da una coltellata, probabilmente inferta dal suo medesimo coltello dopo essere stato disarmato. O forse nell’inevitabile confusione di un parapiglia che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per diversi minuti.
La polizia norvegese, che per la complessità della dinamica ha ipotizzato a caldo perfino un gesto di natura terroristica, ha arrestato Kumar Vermar, 24enne di origini indiane, e anche il collega di lavoro di Martina, rilasciando poi quest’ultimo, "avendo agito in una situazione d’emergenza", ha scritto la polizia in un comunicato stampa.
I fatti sono accaduti intorno a mezzogiorno di venerdì. Anche se la notizia del coinvolgimento della ragazza italiana si è diffusa soltanto nella mattinata di ieri. A Oslo sono arrivati il padre della ragazza, Carlo Voce, e lo zio, Antonio, due noti avvocati fiorentini. Ed è sulle condizioni di Martina che si concentrano le attenzioni.
La giovane è stata raggiunta da una trentina di coltellate, in svariati punti del corpo. Prima dell’intervento decisivo dei colleghi di lavoro, ha cercato anche di difendersi. Per questo i fendenti l’hanno attinta pure sulle braccia e sulle mani. Anche l’ex fidanzato è ricoverato in ospedale, in coma farmacologico e per ora non ha potuto rispondere alle domande degli inquirenti, secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese VG.
"Ho visto qualcuno che stava prestando il primo soccorso alla vittima, c’era molto sangue e la polizia è arrivata molto velocemente poco dopo", ha riferito un testimone. "Siamo tutti molto sconvolti" ha dichiarato Cristiano Comelli, l’amministratore delegato della catena di negozi Smak av Italia, dove lavorava la vittima per mantenersi gli studi in informatica. "Dobbiamo ringraziare due dipendenti dei nostri negozi, un norvegese e un italiano. Senza di loro, forse non sarebbe più in vita", ha aggiunto Comelli, sottolineando il coraggio dei dipendenti che sono riusciti a neutralizzare l’aggressore.
Martina e l’ex fidanzato si erano lasciati lo scorso settembre, dopo una relazione durata un paio d’anni, durante i quali la coppia era venuta anche in Italia. Kumar aveva conosciuto anche la famiglia di Martina, che a breve avrebbe fatto rientro a Firenze per poi proseguire per il Kenya per una vacanza con il babbo. Forse questa partenza e i no di Martina hanno scatenato la sua rabbia. Da settembre a oggi era diventato insistente con i suoi messaggi. Venerdì era determinato a uccidere. "Lei, dopo che si erano lasciati, lo aveva bloccato sui social. Ma non c’era stata alcuna avvisaglia: per noi è stato un fulmine a ciel sereno", ha detto Antonio Voce, zio di Martina. La famiglia ha presentato una denuncia presso la procura di Roma per tentato omicidio.