NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Ius soli sportivo, via libera dal Consiglio comunale

La risoluzione è stata approvata dall'assemblea cittadina

Nicola Armentano

Nicola Armentano

Firenze, 1 novembre 2024 – Il Consiglio comunale di Firenze ha approvato una risoluzione sullo Ius soli sportivo. Nell'atto si impegna la sindaca Sara Funaro a farsi promotrice “verso il Parlamento per sostenere una legge che possa garantire il diritto di pieno accesso alla pratica sportiva, a tutti i minori nati in Italia e/o con background migratorio e senza cittadinanza italiana, inclusi rifugiati e richiedenti asilo, ai quali sia riconosciuta la possibilità di essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva, di competere in tutti i campionati italiani, con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani così come, per tutti i minori nati in Italia con evidente interesse sportivo confermato da una apposita commissione Coni”. Come spiegato dal consigliere del Pd a Palazzo Vecchio Nicola Armentano “la storia di Momo, il ragazzo di 18 anni, sbarcato dalla Guinea in Versilia, insieme ad altri immigrati nel 2022, col solo scopo di raggiungere il fratello in Garfagnana, e che ha trovato nel calcio una nuova vita tanto che all’esordio, nel campionato di serie D col Seravezza, ha addirittura segnato una rete rilancia il tema dello Ius Sportivo che il Consiglio comunale ha affrontato approvando una risoluzione”. “Lo sport – ha aggiunto Armentano –  è sempre di più un potentissimo strumento di integrazione. È un asset fondante per la coesione sociale. Occorre aprire e facilitare la partecipazione dei nostri ragazzi che possono così continuare ad interagire con i propri compagni di scuola. È doveroso per un Paese civile e democratico. Mi auguro che Firenze possa stimolare il Parlamento per arrivare ad una legge che tenga conto delle espressioni delle nuove comunità dei territori dove questi ragazzi vivono e vanno  scuola. Attualmente ci sono molte difficoltà per tesserare chi arriva in Italia dopo il decimo anno di età e, come racconta la storia del calciatore Momo, non è stato facile arrivare ad un tesseramento presso un club calcistico. Il caso di Momo ci invita ad intervenire velocemente nei confronti dei bambini e dei ragazzi che vivono in Italia, che vanno a scuola, ma non possono poi giocare e fare sport con i propri coetanei. Il tema dello Ius Sportivo è importante dato che ormai non solo nelle scuole ma anche dove si svolgono attività sportive, nei centri di avviamento allo sport, nelle società dilettantistiche, a tutti i livelli, troviamo ragazzi che chiedono di poter giocare e fare sport anche se non sono nati in Italia”.