Il consorzio Cft, colosso fiorentino della logistica e del trasporto merci, non ha versato oltre 38 milioni di euro di Iva relativa agli esercizi dal 2014 al 2017. Per questo, l’ex presidente del consiglio d’amministrazione, Leonardo Cianchi, è stato condannato, con il rito abbreviato, a una condanna a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni. Nelle motivazioni della sentenza, il giudice, Valeria Vecchio, spiega che nel corso del dibattimento, Cianchi, difeso dagli avvocati Lorenzo Pellegrini e Filippo Bellagamba, ha giustificato parte degli omessi versamenti - quanto meno quelli relativi agli esercizi 2014 e 2015 - alle cattive condizioni economiche in cui versava il consorzio, salvato nel 2019 da una ristrutturazione del debito che ha in parte coperto tali ammanchi verso l’erario e garantito l’occupazione di circa 2mila soci-lavoratori.
Secondo le accuse, Cianchi, al timone della cooperativa di facchinaggio, avrebbe omesso di versare gli importi dell’imposta sul valore aggiunto del 2014 (8,7 milioni), del 2015 (11,7 milioni), del 2016 (11,8 milioni) e del 2017 (6,1 milioni).
"Nessuna crisi di liquidità - ha argomentato il giudice - è in grado di per sè di giustificare il mancato versamento dell’imposta, derivando lo stesso non da un’oggettiva impossibilità (per indisponibilità delle somme) bensì dall’utilizzazione di dette somme per finalità diverse, che configura una vera e propria distrazione dei relativi importi".
Il tribunale, nel dispositivo di primo grado, ha disposto anche la confisca di 22 milioni di euro, pari all’importo residuo dovuto allo Stato. Sentenza non definitiva: Cianchi può ricorrere in Appello.
Stefano Brogioni