
di Barbara Berti
"Ivan è in preda ai complessi e ai fantasmi che attraversano la sua mente. La fabbrica ha alimentato il suo disagio e la fabbrica gli impedisce di impazzire. Ivan è fragile e per questo è invincibile". Ivan è il nome di fantasia di uno dei 422 lavoratori Gkn di Campi che dallo scorso 9 luglio sono in presidio permanente per difendere il sito produttivo e i posti di lavoro dopo che la proprietà - il fondo inglese Melrose - ha deciso, con un clic, di chiudere e licenziare tutti. Oggi, alle 12, a cinque mesi esatti da quell’afoso venerdì di luglio, "Ivan" ‘rinasce’ grazie all’omonimo singolo del rapper fiorentino Simone Beni, in arte Tenore.
"Il testo prende vita all’interno dei cancelli Gkn nelle calde serate di agosto quando un operaio ci invita dentro quella che è diventata una fabbrica dormiente: Ivan è scrupoloso, fiero del proprio lavoro" racconta il rapper che fa parte del gruppo di ‘solidali’ che in questi mesi si è unito alla protesta operaia. "Ivan ci mostra nei minimi dettagli le mansioni che quotidianamente, da anni, porta a temine per l’azienda senza che nessuno, gli stessi che stanno provando a licenziarlo, abbia mai avuto una parola di gratificazione nei suoi confronti" dice Tenore spiegando il testo della canzone dove "Ivan odia quelli che l’hanno tradito. E indietro non si torna".
La canzone è un po’ la sintesi del clima che si respira in fabbrica dopo tutto questo tempo, un "un periodo sufficiente per dare vita a una prova di resistenza e di insorgenza" sostiene il Collettivo di Fabbrica precisando che, però, questi cinque mesi "si sono rivelati un periodo ancora troppo breve per cambiare i rapporti di forza generali nel Paese. Ma il cambiamento arriverà". E le tute blu, con intelligenza e determinazione, continuano a lottare per questo cambiamento. "Il 9 luglio non avrei immaginato che ‘Insorgiamo’ potesse diventare un motto comune, non credevo si potesse realizzare un processo di fusione in primis tra noi operai, tra noi e il territorio, tra noi e altri lavoratori" dice Dario Salvetti della Rsu di Gkn ribadendo i cardini della loro azione.
"Il passaggio di proprietà deve essere in continuità produttiva di Gkn, nessuna ripartenza dei licenziamenti, stessi posti di lavoro, stessi diritti" dice Salvetti ricordando anche la proposta per il futuro della fabbrica: "se ci sono fondi per la transizione alla mobilità sostenibile e Stellantis continua a tagliare, ne deriva la proposta di un polo pubblico che rilevi le aziende in dismissione e le metta a lavorare per la mobilità pubblica e sostenibile". Altro punto dell’azione operaia è "la necessità di norme contro le delocalizzazioni: la legge è in Parlamento e ora ci sono anche emendamenti nella manovra finanziaria" dice Salvetti. La lotta delle tute blu prosegue con "Ivan", ma anche con la proiezione in prima nazionale di "Un altro mondo" di Stéphane Brizé al Cinema Stensen di Firenze (oggi alle 21), senza dimenticare l’Insorgiamo Tour (domani all’Arci di Barberino) e l’adesione allo sciopero generale del 16 dicembre.