TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Tulipani, lacrime e bandiere a mezz’asta. Fiorentina, il lungo addio del popolo viola a Joe Barone

Tanta gente e grande commozione fin dalle prime ore del mattino per la camera ardente allestita al Viola Park. Commisso in lacrime, l’omaggio del mondo dello sport e delle istituzioni

Tulipani, lacrime e bandiere a mezz’asta. Fiorentina, il lungo addio del popolo viola a Joe Barone

Firenze, 20 marzo 2024 – Tulipani bianchi e viola, bandiere a mezz’asta e un fiume di tifosi che scorre ininterrotto fin dalle prime ore del mattino. Il feretro di Joe Barone, arrivato nella tarda serata di martedì, giace in un angolo del Viola Park, tra la mensa e la cappella, in un luogo che il direttore generale della Fiorentina ha curato e seguito in ogni fase della sua realizzazione. Non c’è centimetro all’interno del centro sportivo che non sia passato al vaglio del manager.

Perché Joe Barone era sostanzialmente un uomo abituato a prendere decisioni. Carattere forte da uomo del Sud, pragmatismo tipico di chi si è fatto le ossa in America, dove i sogni diventano realtà e dove può capitare di incontrare persone come Rocco Commisso. Che il sodalizio tra i due andasse al di là dell’aspetto tecnico e manageriale lo si è capito dagli occhi del patron viola. Tornato appositamente dagli Stati Uniti, il presidente è quello che piange più di tutti. Saluta i tifosi, abbraccia i parenti, consola gli amici, sconvolto dal dolore accoglie le tante personalità arrivate al Viola Park.

Difficile menzionarle tutte. Dalle delegazioni degli altri club di Serie A (Torino, Juventus, Inter, Napoli, Empoli, ci sono praticamente tutti) a giocatori del presente e passato, dai super tifosi viola Carlo Conti e Marco Masini a numerosi esponenti del mondo politico: il sindaco di Firenze Dario Nardella, tornato appositamente da Bruxelles, la candidata sindaco Pd Sara Funaro, l’ex assessora Cecilia Del Re, il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi e soprattutto il Ministro dello Sport Andrea Abodi. 

"A Barone dobbiamo tanto, ma soprattutto gli dobbiamo questo gioiello che è il Viola Park. Il futuro? Lui sognava un trofeo, speriamo che la squadra lo accontenti”, ripetono alcuni sportivi fuori dal centro sportivo. La fiumana cresce man mano che passano le ore. Tifosi storici, tifosi più giovani, famiglie con bambini. L’affetto nei confronti di Joe Barone è un qualcosa che si tocca con mano. Firenze è scossa, lo si vede chiaramente. Perché gli scenari che si aprono davanti alla società viola sono adesso decisamente fumosi. Chi prenderà il suo posto? E cosa deciderà di fare Commisso? Per adesso, si sa soltanto che il presidente rimarrà per qualche giorno per iniziare a progettare il futuro. Poi, chissà.

Questi sono i giorni del lutto e del dolore. Il feretro di Joe Barone, omaggiato fino a tarda sera, saluterà per sempre Firenze nella giornata di domani. Il manager raggiungerà Pozzallo, città natale, per un’altra camera ardente che sarà allestita venerdì. Poi il ritorno negli Stati Uniti, dove sono previsti i funerali. Qui aveva trovato una seconda casa, ma per l’eterno riposo lo attende la sua New York. Eppure, nelle mura di questo gioiello che si chiama Viola Park, è racchiusa la sua eredità. “Eterenamente fiorentino”, come scrivono i tifosi fuori dai cancelli del Franchi.