Firenze, 2 luglio 2023 - "Speriamo che tu ci possa sentire amore, perché siamo tutti qui”. Nuova manifestazione, nella serata di domenica 2 luglio, della comunità peruviana per chiedere che chi sa parli sulla sorte di Kataleya, la bambina scomparsa ormai lo scorso 10 giugno dall'ex hotel Astor, la struttura occupata da senzatetto dove la piccola viveva con la madre.
Un corteo che ha percorso le strade intorno all’ex albergo, che è stato a lungo perquisito dalle forze dell’ordine e poi sgombrato. Di Kata però nessuna traccia. L’angoscia della mamma e del papà della bambina di cinque anni è quella di tutta la comunità.
“Kataleya torna a casa”, lo slogan che tutti hanno gridato. “Siamo in tanti – dicono i manifestanti – e saremo sempre di più. I bambini non possono sparire”. In testa al corteo, con uno striscione con la foto di Kata, c’era proprio la mamma della piccola, Katherine, che ha pianto a lungo chiedendo che chi sa qualcosa parli, affinché la bambina torni a casa. L’idea di un rapimento è ormai certa nella comunità peruviana.
"Aiutateci, affacciatevi, non dovete venire per forza a camminare con noi ma supportateci”, dice una rappresentante della comunità all’impianto audio mobile che è stato allestito per la manifestazione. “I bambini non si toccano”, è un altro degli slogan. Tutto avviene mentre le forze dell’ordine, coordinate dalla procura di Firenze, proseguono le indagini con l’osservazione delle immagini di tutte le telecamere pubbliche della città per cercare di individuare chi ha portato via la piccola.