Firenze, 27 giugno 2023 – Katalayea, Kata non sarebbe mai uscita dall’ex Astor. Non dai punti ’obbligati’. Conosciuti sulla base della piantina catastale.
Non ci sono immagini delle telecamere della videosorveglianza che lo evidenzino. E lì una parte importante dell’indagine si arena. Ma era già circolata nei giorni scorsi (ed era stata verificata) la voce di un edificio contiguo all’ex albergo e ad esso collegato tramite un passaggio.
Tale da poter "sbucare" in via Monteverdi (a poche decine di metri, un centinaio dal muro dell’Astor) senza essere visti. Un passaggio segreto tra l’ex albero e il cortile del condominio vicino in cui potrebbe essere stata inghiottita la piccola peruviana di 5 anni. Dove potrebbe essere stata condotta la bambina prima di sparire nel nulla.
Ieri è andato in onda un servizio su Rete 4 in cui si evidenzia che dietro alle saracinesche chiuse di un negozio e sulle scale c’è un passaggio laterale che porta alle cantine e a una piccola stanzetta laterale. I carabinieri ieri mattina sono tornati in via Monteverdi.
Non ci sono telecamere e il sospetto è che possano aver portato via Kata da qui. Gli investigatori hanno preso le misure proprio alla fine del palazzo dove c’è un cancello: una delle piste seguite è sul tempo intercorso tra l’ultima immagine di Kata appena fuori dell’albergo, quasi all’ingresso di via Maragliano (alle 15,13) fino all’allarme della madre alle 16,45.
Perché è basilare conoscere il punto esatto da cui la bambina sarebbe stata portata via. Peraltro a non più di duecento metri da questo passaggio sarebbe stata sentita la voce di una bambina che urla e di una portiera che si chiude con un cigolìo e che sbatte.
Cercare di tirare le fila di tutto il materiale raccolto – tra denunce, segnalazioni, testimonianze – procedendo in base agli elementi obiettivi. Procura e investigatori procedono nella sempre più disperata ricerca di Kata – di Kata viva – inghiottita dal buco nero dell’ex Astor di un 10 giugno sempre più lontano e rabbrividente.
E’ in questa prospettiva che il pm Christine Von Borries ha voluto acquisire agli atti anche tutto ciò che ha fatto la polizia prima della fatidica data della sparizione della piccola peruviana, 5 anni. Perché di interventi la Questura ne ha fatti. Tanti, con la Digos e la Mobile, oltreché le Volanti, tra colpi di pistola, segnalazione di traffici, ubriachi molesti e violenti, mazze forse impiegate per dare qualche ’lezione’.
Fino all’episodio più cruento, l’ecuadoregno caduto da una terrazza al secondo piano dello stabile di via Maragliano, angolo via Boccherini, intorno alla fine di maggio. Si cerca ovunque lo spiraglio giusto per far svoltare le indagini.
g.sp.