Firenze, 21 settembre 2023 – “Mamma, il lupo ha preso Kata”. È questa l’inquietante testimonianza emersa nella puntata di mercoledì 20 settembre di ‘Chi l’ha visto’. Nella trasmissione di Federica Sciarelli andata in onda ieri vengono ricostruiti gli ultimi attimi di quel pomeriggio dello scorso 10 giugno, poco prima della scomparsa della piccola.
A differenza di quanto ricostruito nei primi giorni dopo la scomparsa, ovvero che Kata avesse litigato con un’amichetta e che questa fosse corsa dalla mamma piangendo e facendole vedere il braccio, a ‘Chi l’ha visto’ viene avanzata un’altra ipotesi: la bimba, secondo quanto ricostruito nel corso della trasmissione, sarebbe invece corsa dalla madre per dirle che qualcuno aveva preso Kata.
"Quando è venuta da me toccandosi il braccio – ha raccontato la madre dell’amichetta in un’intervista registrata e mandata in onda durante la puntata – ho pensato a un normale litigio tra bambini. Ma poi ho capito che forse voleva dirmi altro, infatti poi ho capito. Ha detto: ‘Mamma, il lupo ha preso Kataleya”. Una versione, questa, che nel corso della puntata è stata anche confermata da Katherine Alvarez, madre di Kataleya, che ha tenuto a sottolineare ancora una volta: “Qualcuno sa cosa è successo a mia figlia e non parla”.
Intanto, sul fronte delle indagini, dopo che ieri è stato effettuato il sopralluogo dei genitori insieme agli avvocati e al generale Luciano Garofano all’ex hotel Astor per cercare nuovi elementi utili per la ricerca della piccola, nei prossimi giorni è atteso una nuova ispezione da parte degli investigatori dei carabinieri coordinati dai magistrati della Dda. E inoltre, secondo quanto riportato da Repubblica, la procura vorrebbe ascoltare una nuova possibile testimone che lo scorso 10 giugno avrebbe sentito una donna chiamare la piccola prima di scomparire. La donna indicata dalla teste sarebbe colei, che secondo i genitori di Kata, non ha detto tutto ciò che sa sul rapimento.
Nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa di Kata, la procura ha iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, cinque persone, tra le quali due zii della bambina, uno paterno, il 19enne Marlon Edgar Chicclo, e uno materno, il 29enne Abel Alvarez Vasquez, il quale attualmente è in carcere nell'ambito dell'inchiesta su un presunto racket delle stanze nell'ex hotel Astor.
La procura ha disposto nei confronti dei cinque indagati accertamenti tecnici irripetibili, volti ad accertare la presenza di materiale biologico o genetico e all'estrapolazione di eventuali profili del Dna (da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell'hotel Astor) e alla loro successiva comparazione con quello della piccola Kata. L'incarico è stato affidato al genetista Ugo Ricci.