Kata, riflettori puntati nel cortile sul retro

Inchiesta sulla scomparsa di Kata: focus su ex hotel Astor, interrogatori e pista rumena. Procura indaga su traffico droga, racket e abusi. Nuovi sviluppi in arrivo.

Kata, riflettori puntati nel cortile sul retro

Kata, riflettori puntati nel cortile sul retro

Riparte dai bambini l’inchiesta sulla scomparsa di Kata. Riparte dagli ultimi momenti vissuti dalla piccola, che oggi ha sei anni, all’interno dell’ex hotel Astor. Forse, a caldo, sono state perse ore preziose. Ed è per questo che le ultimissime azioni degli investigatori sembrano tutte concentrate a cristallizzare quanto più possibile di quel pomeriggio del 10 giugno 2023.

Gli inquirenti proseguono anche con il giro di interrogatori. Venerdì è stata la volta del fratello maggiore della bambina scomparsa. Cosa gli è stato chiesto? La mamma ha deciso di non specificarlo, ma ciò che filtra dagli ambienti investigativi è che i riflettori sono puntati sul cortile sul retro.

Nei primissimi giorni dell’indagine, erano stati proprio i più piccoli dell’albergo occupato a parlare del "lupo" che avrebbe portato via Kata, o di un uomo con i palloncini che avrebbe attratto l’attenzione. Verità o suggestione? A più di dodici mesi di distanza sono tante le domande che avvolgono nel mistero il caso della scomparsa della bimba peruviana. Spezzoni di video inediti e alcune testimonianze della madre hanno stimolato il lavoro degli inquirenti, che nei prossimi mesi torneranno per un nuovo sopralluogo all’ex Astor.

Le piste che la procura di Firenze sta seguendo, secondo quanto riportato pochi giorni fa dal procuratore capo Filippo Spiezia, sono "il traffico di droga, il racket delle stanze all’ex hotel Astor, lo scambio di persona, i possibili abusi a sfondo sessuale".

La “pista rumena“ sembra la traccia del momento. Sono giorni caldi dell’inchiesta, forse gli ultimi botti della procura prima

di arrendersi a un’evidenza troppo amara per essere digerita. Gli spezzoni delle registrazioni della videocamera di via Maragliano hanno fornito nuovi spunti, forse gli inquirenti vogliono concentrarsi su una stanza in particolare. La 104. Una camera non abitata che affaccia proprio su quel corridoio imboccato da Kata.

I carabinieri sono spesso riuniti

nella stanza del pubblico ministero Christine Von Borries, il procuratore capo Filippo Spiezia sta conducendo personalmente alcuni accertamenti.

P.m.