Firenze, 27 giugno 2023 – Le indagini sulla sparizione di Kata, la bambina peruviana di 5 anni sparita il 10 giugno dall'ex Astor, o nell'ex Astor, entrano nella fase cruciale con gli accertamenti su vari profili di Dna. Chi ha preso Kata, chi ha fatto del male a Kata, qualunque cosa le abbia fatto, è con ogni probabilità ancora qui, in città. E si tenta di inchiodarlo prima che possa riparare all'estero, in Perù o in Romania, paesi di origine dei membri dei due gruppi che avevano occupato l'albergo dismesso di via Maragliano. Dal Dna potrebbero dunque arrivare risposte importanti. Forse decisive.
Intanto sono stati isolati i profili genetici dei genitori della bambina, e della stessa Kata. In particolare per quanto riguarda la piccola, dal suo spazzolino da denti. Il risultato non lascia dubbi: Kata è figlia di Katherine e Miguel. Questo per intanto sgombera il campo da dubbi su un possibile movente. Poi la procura è in stretto contatto coi tecnici di laboratorio che lavorano su diversi profili ricavati da vari oggetti (reperti non meglio precisati) attenzionati da inquirenti e investigatori. Ci sono anche auto e targhe sotto osservazione. La traccia 'combinata' della bambina e di chi le ha fatto del male, darebbe una svolta forse risolutiva al caso dell'estate. Tutti gli ex 'residenti' dell'ex Astor sono stati censiti. Gli ultimi conteggi avevano portato a circa 150 le persone che gravitavano stabilmente nell'ex albergo. Detratti circa venti bambini, i compagni di giochi di Kata, rappresentano comunque un 'bacino d'utenza investigativo' non indifferente.
Nessuno si è potuto rifiutare davanti alla richiesta degli inquirenti di concedere il proprio Dna, tramite il prelievo salivare. Se fosse stato opposto un no, sarebbe stato ordinato dal giudice.
g.sp.