STEFANO BROGIONI
Cronaca

Kata, tramontata la pista delle valigie

La procura chiude l’ipotesi dell’uscita dall’Astor dentro i trolley. Si dovrà pronunciare il giudice

La piccola Kata, scomparsa il 10 giugno 2023 (New Press Photo)

Firenze, 15 marzo 2024 – La procura, con i pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, ha ufficialmente chiesto l’archiviazione a carico dei tre occupanti dell’hotel Astor che, nel giorno della scomparsa di Kata - il 10 giugno 2023 - erano stati ripresi dalle telecamere mentre si allontanavano dall’edificio con dei trolley e un borsone.

La richiesta, su cui si dovrà pronunciare il giudice delle indagini preliminari Piergiorgio Ponticelli, è la naturale conseguenza degli accertamenti - con esiti negativi - eseguiti dal genetista Ugo Ricci dentro quei trolley.

L’ipotesi è che la bambina di cinque anni fosse stata portata fuori dall’Astor nascosta in quelle valigie, ma il suo dna lì dentro, non c’è. Pertanto, a carico dei tre indagati (due cugine peruviane di 32 e 27 anni e un rumeno di 29 anni) "non vi sono elementi per ritenere che abbiano commesso il delitto".

Ma la procura resta coperta e abbottonata. E soprattutto restano indagati i due zii, quello materno, Abel Argenis e quello paterno, Marlon. D’altronde, sono tra le ultime persone ad aver visto Kata quel sabato pomeriggio: con la madre a lavoro, erano loro a occuparsi di lei. E la bambina quel giorno si sarebbe alternata tra una camera dell’uno e dell’altro, oltre a quella di un’amichetta.

"Dai tamponi utilizzati per campionare il materiale biologico trovato all’interno dell’Astor si è esclusa la presenza di tracce biologiche riconducibili ai due zii della minore scomparsa - dichiara l’avvocato Elisa Baldocci, difensore dello zio Abel -, pertanto, ci aspettiamo a breve una richiesta di archiviazione anche per la posizione che riguarda il mio assistito", argomenta il legale.

Tuttavia, anche se non c’è più il clamore dei primi mesi, le indagini proseguono, pur tra mille difficoltà.

Il procuratore capo Spiezia, non ancora insediato a Firenze quando è avvenuta la scomparsa della piccina, si è addirittura assegnato una sorta di supplemento d’indagine in cui è stata risentita proprio la madre dell’amica di Kata, Isabel, e sono state affidate ai carabinieri ulteriori deleghe d’indagine.

Sono passati oltre nove mesi, da quel giorno di giugno. E per Kata si sono percorse tante piste (dalla vendetta per una questione di droga o per una violenza, allo scambio di persona, passando per il ’racket’ delle camere), si sono accese molte speranze, ma intorno al suo destino resta tanto, tanto buio.

ste.bro.