FIRENZE
Dieci giugno, dieci ottobre. Quattro mesi sono passati e di Kataley Mia Alvarez Chicclo, per tutti Kata, cinque anni, nessuna notizia, nessun cenno da chi potrebbe averla presa, nessuna traccia neanche nei trolley.
Oggi nel primo pomeriggio, i suoi genitori hanno annunciato un incontro con la stampa in piazza Dallapiccola, a un tiro di schioppo dall’hotel Astor di via Maragliano dove la bimba peruviana viveva e da dove è sparito quel sabato pomeriggio.
Oggi, i genitori di Kata lanceranno un nuovo appello.
Intanto, le indagini vanno avanti. Apparentemente, però, sembra una fase di stallo. Con l’esito negativo delle consulenze sul rubinetto della stanza 104 (dove aveva abitato la bambina e dove erano state trovate tracce di sangue) e sulle valigie, gli inquirenti si stanno concentrando sull’analisi degli smartphone sequestrati in occasione degli arresti per il racket delle stanze.
Il pm Christine Von Borries ha in mano il telefono di Abel, detto Dominique, zio materno della bambina, tutt’ora in carcere per il tentato omicidio di un occupante ecuadoregno assieme all’amico e connazionale Carlos Palomino De La Colina, detto il “dueno“ dell’Astor perché aveva un ruolo di “proprietario“ dell’occupazione e di responsabile, verso il Movimento lotta per la casa, i padri quell’occupazione.
Anche lo smartphone di Carlos è stato passato al setaccio, così come quello dei due genitori di Kata. Apparecchio acquisito perché, è l’ipotesi della procura, anche papà e mamma della piccola scomparsa, non avrebbe riferito tutto quello che era a loro conoscenza.
Intanto, s’intuisce che qualche nuovo elemento investigativo ha fatto il suo ingresso nell’indagine visto che il nuovo sopralluogo nell’immobile è stato congelato per qualche giorno quando invece sembrava pronto per essere eseguito.
Arriva proprio dagli smartphone?
Intanto, sono iniziati gli interrogatori per rogatoria con il Perù di una quindicina di persone vicine alle famiglie di Kata che potrebbero essere a conoscenza di qualche informazione rimasta finora ignota agli inquirenti.
ste.bro.