Scatteranno il 21 febbraio le rimozioni delle key box in città. La data adesso è ufficiale dopo che ieri la delibera di giunta che modifica il regolamento di polizia urbana è stata esaminata dalle commissioni 2 e 8 in seduta congiunta. Il provvedimento sarà discusso e votato in consiglio comunale il 10 febbraio, in ’ritardo’ di una settimana rispetto alle prime previsioni ma comunque in tempo per far scattare il divieto di utilizzo delle cassettine per le chiavi entro la fine del mese. Con il via libera alle nuove norme atteso per il 10, è probabile che la pubblicazione in albo pretorio arriverà il giorno successivo e da quel momento bisognerà contarne altre dieci per il periodo di transizione concesso dalla giunta per mettersi in regola autonomamente. Fino al 20 febbraio sarà possibile cioé rimuovere le key box dalle facciate dei palazzi senza incorrere in nessuna sanzione, ma dal giorno successivo, il 21, sarà tolleranza zero. Vale la pena ricordare che il comandante della polizia municipale, Francesco Passaretti, aveva annunciato nei giorni scorsi una prima mappatura da parte degli agenti per agire poi a colpo sicuro una volta che saranno entrate in vigore le regole anti key box. Gli agenti cioé partiranno probabilmente dalle zone a maggiore densità, rilevate appunto in questa fase preliminare, per capire se il divieto viene rispettato oppure no.
Chi non lo farà rischia di dover pagare almeno 700-800 euro, più una denuncia penale. Sono due infatti i fronti della battaglia anti key box. Il primo, appunto quello penale, riguarda il divieto di accesso negli appartamenti destinati agli affitti brevi senza il riconoscimento di persona. Il Viminale ha chiarito da settimane che un sistema a distanza non può essere considerato sicuro, quindi le key box non possono essere usate a questo scopo. Chi viola la disposizione verrà punito con una denuncia penale e un’ammenda da 206 euro.
C’è poi il fronte del decoro, quello che chiama in causa il Comune. La giunta Funaro ha deciso che le cassettine non sono adatte alla bellezza dei palazzi storici di Firenze e le ha vietate (ammessi invece i tastierini, che però, di nuovo, non possono essere usati per accessi senza riconscimento diretto). In questo caso chi non rispetterà il nuovo regolamento di polizia urbana sarà multato di 400 euro e dovrà pagare anche i costi di rimozione e di ripristino delle facciate degli edifici. Quindi, complessivamente, le sanzioni e le spese potrebbero oscillare fra i 700 e gli 800 euro, se non di più. I controlli della polizia municipale dovrebbero essere affidati principalmente al nucleo di polizia commerciale, ma probabilmente nei primi giorni gli agenti destinati all’attività saranno molti di più. Non solo, le rimozioni delle key box saranno immediate. Gli agenti gireranno in città con tecnici in grado di intervenire immediatamente e la spesa di eliminazione e ripristino sarà addebitata ai ’titolari’ delle stesse key box. Per farsi un’idea di quello che succederà nella seconda parte di febbraio basta guardare le foto delle rimozioni con le cesoie scattate a Roma (l’obiettivo, nella capitale, è di eliminarne 200 a settimana).
"Siamo al lavoro per attuare, uno dopo l’altro, tutti i punti del decalogo per un turismo più sostenibile e per una città sempre più vivibile – sottolinea l’assessore al Turismo e allo Sviluppo economico Jacopo Vicini – I divieti per le key box e per gli amplificatori delle guide turistiche entreranno in vigore a breve con l’approvazione del consiglio comunale; sono due obiettivi attesi e con valore simbolico dell’impegno del Comune e della città per contrastare gli effetti della pressione turistica, ma siamo i primi a sapere che è solo l’inizio e che c’è tanto da fare. Siamo determinati a centrare ognuno dei dieci obiettivi che la sindaca ha messo al centro dell’azione di governo, per la qualità della vita di chi a Firenze ci abita, ci lavora, ci studia e di chi viene per ammirarla".