Rossella Conte
Cronaca

Via le keybox da Firenze, è corsa ai check-in alternativi. Ecco come i proprietari si organizzano

L’associazione di host: “Abbiamo in corso interlocuzioni con il ministero”. E il Sunia denuncia: “I metodi alternativi esistono, così non cambia nulla”

Via le keybox da Firenze (Foto Marco Mori /New Press Photo)

Via le keybox da Firenze (Foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 18 gennaio 2025 – Anche se le keybox si avviano a diventare un ricordo, gli host fiorentini si sono organizzati per trovare alternative che gli consentano di facilitare l’accesso dei propri ospiti. Di soluzioni ce ne sono tante. Dal tastierino numerico che permette di aprire la porta senza chiave digitando il codice alle app che consentono di comandare l’ingresso da remoto fino alle nuove tecnologie che permettono anche il riconoscimento. Occhio però ai tastierini. La nuova delibera prevede controlli sui tastierini: se serviranno a eludere il riconoscimento di persona, saranno passibili di sanzione. Se invece saranno installati per consentire l’accesso al condominio o a studi privati o ad attività che niente hanno a che vedere con gli affitti brevi, saranno permessi.

Gianni Facchini, presidente dell’associazione MyGuestFriend, dice: “Abbiamo interlocuzioni in corso con il ministero per trovare, in base a normative già esistenti, strumenti evoluti che consentano il riconoscimento da remoto. Come già avviene per gestire altre situazioni, come per esempio l’apertura di un conto corrente. E’ giusto che ci sia la possibilità di scelta, chi vorrà occuparsi di persona dell’identificazione potrà continuare a farlo e chi invece vorrà utilizzare le nuove tecnologie è giusto che abbia una alternativa”.

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Una situazione che non trova d’accordo Federconsumatori Toscana: “Le soluzioni più fantasiose sono già in atto: ci sono tecnologie pensate per l’accesso da remoto al portone condominiale che permettono agli ospiti di accedere tramite un link sullo smartphone o un codice temporaneo su un tastierino. Qualora non fosse possibile installare un tastierino, ci sarebbero tecnologie che consentirebbero di aprire il portone condominiale con un semplice codice di suonata, ovvero suonando il campanello un numero di volte prestabilito. Così l’host può comunque aprire il portone anche da remoto” non usa mezzi termini Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana. Che aggiunge: “Non cambierà niente in termini di disagio abitativo e di costi dell’abitare” sottolinea Grandi.

A Firenze, secondo le stime di Federconsumatori Toscana, chi vive in un condominio in cui all’interno ci sono Airbnb, in media spende il 30% in più rispetto a contesti in cui non ci sono. “Bisogna pensate alle spese per le fosse biologiche, l’elettricità (e quindi delle scale e dell’ascensore) e quelle per le pulizie. Ma anche alle spese di manutenzione come quelle di riparazione delle serrature o dei video citofoni o anche ai danneggiamenti vari. E poi ci sono i costi immateriali, quelli che non si possono quantificare”. “Pensate a un residente che trova i bustoni di biancheria davanti alla porta di casa” spiega ancora Grandi.

Massimo Torelli, anima di Salviamo Firenze, va invece dritto al punto: “Nelle ultime settimane – fa notare – c’è stata una corsa a installare i tastierini che non è chiaro se siano o meno vietati. Ci arrivano segnalazioni da via Masaccio, via del Ponte alle Mosse, via dei Pepi e addirittura da via Baracca. Il Cin? Al contrario è raro vederlo esposto”.