REDAZIONE FIRENZE

Keybox, scatta il divieto. La delibera passa. Votano sì anche Schmidt e il ribelle Santarelli

Via in tutta la città entro dieci giorni: sanzioni da 400 euro. Possibile un ’tastierino’ per condominio se c’è l’ok degli inquilini. Funaro: "Provvedimento per la sicurezza pubblica e il decoro".

La protesta del movimento Salviamo Firenze contro le KeyBox disseminate nel centro

La protesta del movimento Salviamo Firenze contro le KeyBox disseminate nel centro

di Francesco Ingardia

FIRENZE

Da oggi, stop alle keybox e… ai tastierini numerici. Passa in consiglio comunale (con 23 sì, 4 contrari, 4 astenuti e 4 non votanti) la delibera 99 che impone un giro di vite bello stretto ai meccanismi di self check-in dei turisti mordi e fuggi che si affidano agli affitti brevi per visitar Firenze. In sintesi, che cambia? Palazzo Vecchio ha scelto di muoversi (di concerto con prefettura e Soprintendenza) lungo un doppio binario d’azione, modificando il Regolamento di Polizia Urbana. Con i dovuti aggiustamenti in zona Cesarini grazie a un paio di auto-emendamenti di giunta, recependo gli input del consigliere di Spc Palagi e quello della Lista Funaro Luca Santarelli.

Accerchiato prima dell’avvio della discussione generale da membri della giunta per traghettare la maggioranza compatta al momento delle votazioni. Per soddisfare esigenze di sicurezza pubblica "è sempre vietato l’uso delle Key box, tastiere a codice numerico e alfanumerico – questa l’integrazione concessa a Santarelli per blindare il suo voto favorevole – o di altri apparecchi analoghi destinati a contenere o fornire chiavi, codici atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato, ovunque questi vengano posizionati".

Il divieto origina anche da esigenze di decoro urbano "quando gli stessi prospettino su aree pubbliche". Con la concessione - ora l’apertura di credito verso Palagi - della installazione di "massimo un tastierino numerico per edificio su pubblica strada", previa autorizzazione dal condominio interessato.

L’altro stop, voluto dall’assessorato al Turismo interessato dalla delibera, riguarda gli amplificatori della voce per le guide turistiche. Esulta dopo una lunga gestazione il titolare Jacopo Vicini: "Oggi diciamo la parola fine all’utilizzo delle key box in tutta la città, così come agli amplificatori per la voce delle guide turistiche. Due atti concreti che dimostrano l’impegno di tutta l’amministrazione nell’attuazione del decalogo, presentato meno di tre mesi fa ed elemento centrale nel programma della sindaca Funaro, per un turismo sempre più sostenibile in una città ogni giorno più vivibile".

Che la transizione abbia inizio: la delibera è già in vigore data la sua immediata eseguibilità, quindi da ieri sera alle 20 chi ha in uso gli strumenti vietati per motivi legati al decoro ha dieci giorni di tempo dall’entrata in vigore del divieto per la loro rimozione. Dopodiché "nei casi di accertata inottemperanza o di nuova installazione, la polizia Municipale provvederà al ripristino dello stato dei luoghi e quindi alla loro materiale rimozione".

Divieto ugualmente disatteso? Sanzione di 400 euro. "Questa non è una battaglia solo dei sindaci di sinistra - ha detto Funaro nel suo intervento in aula -, ma anche degli amministratori di centrodestra. E non è ideologica ma di vivibilità di una città che vuole mettere al centro i residenti. Il diritto alla sicurezza è di tutti, dei cittadini e dei condomini. Che vogliono sapere chi entra e chi esce nei loro palazzi".

Tre i ringraziamenti ‘d’eccezione della sindaca’: a Santarelli (finalizzata l’opera di convincimento), a Palagi per "il suo contributo", e all’ex sfidante per la corsa a Palazzo Vecchio, la sorpresa di giornata Eike Schmidt per il "bel segnale dato" col suo voto a favore. Ma a Santarelli un po’ d’amaro in bocca è rimasto lo stesso, nonostante che "il mio emendamento abbia reso coraggiosa la delibera", dato che "il Pd ha bocciato" tutte le altre proposte di modifica. E le altre forze politiche? Da Fratelli d’Italia no categorico. Idem per la Lega di Mossuto che parla di "crociata Pd assurda contro la proprietà privata". Cavallo di battaglia anche di Forza Italia, che però ha optato per il non voto. Chiudono il cerchio gli astenuti, per ragioni e sensibilità differenti: dal M5S di Masi, alla Firenze Democratica di Cecilia Del Re, fino a Spc di Palagi.