di Linda Coscetti
Si consuma anche a suon di slogan, scritte sui muri, volantini e bandiere l’attuale contrapposizione rossineri che ha infiammato la città. E che, in queste ore, la politica tira dalla propria parte a seconda dal credo politico. Ma vediamo cosa è stato detto, o scritto nei quindici giorni appena passati. Visto che è meglio riportare le lancette dell’rologio al 9 febbraio, il giorno del primo ’tafferuglio’ ancora misterioso davanti al Pascoli. Quelle per cui la preside avvertì inizialmente la polizia. "41 bis=tortura", con riferimento al caso Cospito (il leader anarchico al carcere duro) e "Occhio alle gambe, attento al fascio, suona ancora il vento" sui muri del liceo di viale don Minzoni. Sono gli stessi giorni in cui alla sede del Cpa di via Villamagna compaiono – come ogni anno – tre bandiere della Jugoslavia titina. E siamo solo al giorno prima del ’Ricordo delle Foibe’. La situazione deflagra sabato 18. I volantini di Azione studentesca davanti al Miche, le botte. Sui muri di via Colonna ancora l’appoggio anarchico a Cospito ("Alfredo libero").
Martedì 21 scende in piazza la Firenze antifascista: nelle strade del corteo sono fiorite scritte contro la destra. Il primo striscione che apre il corteo è: "Liberiamoci dal fascismo e dal governo Meloni". Verrà poi arrotolato ma non si sa se ritirato.
E’ il più soft "Firenze antifascista" a campeggiare in testa ai tremila manifestanti per tutto il tragitto insieme alla bandiere di Tito. I cori, i megafoni fanno da sottofondo alla marcia, anche quelli contro la "Meloni", accanto agli anarchici "Alfredo libero", "41bis=tortura" a cui è dedicato anche il volantino distribuito durante il corteo. Eppoi in una via Frusa ( sede di Casaggì) blindata i petardi contro la polizia e i cori, anche in francese "Tout le monde deteste la police". Dal sud a nord della città i muri sono la lavagna della battaglia ideologica. All’esterno del Castelnuovo compare invece lo striscione "Fuori Casaggì dalle scuole".