In passato Maria Esposito si è fatta conoscere a Calenzano per la lotta condotta, insieme al sindacato, per mantenere il suo posto di lavoro a rischio. Da alcuni anni, però, la sua battaglia, combattuta con grandissima forza d’animo, è contro un nemico ben più subdolo, un tumore al seno che l’ha colpita nel 2018. Un brutto male cui si è opposta, per anni, sottoponendosi a cure e anche a una mastectomia ma, proprio quando le speranze di guarigione sembravano aumentare, ‘l’ospite non voluto’ si è fatto di nuovo vivo con metastasi accertate. Un dramma per Maria, appena 52 anni, che per cercare di trovare una possibile terapia ha anche contattato una struttura americana, l’ospedale MD Anderson di Houston.
"Sto continuando le mie cure settimanali all’ospedale di Careggi – racconta – ma purtroppo con il cancro metastatico ci sono poche possibilità di sopravvivenza. Per questo ho cercato strutture che potessero applicare una sperimentazione che in Italia non c’è e ho preso contatto con questo centro di Houston: i medici hanno già ricevuto la mia documentazione e mi hanno chiesto di effettuare un consulto nel loro ospedale per avviare un piano terapeutico particolare basato sull’immunoterapia". Una piccola luce, dunque, sembrerebbe aprirsi ma c’è un problema che, al momento, sembra insormontabile: per il solo deposito cauzionale a Houston occorrono infatti circa 44mila euro. Cifra che per Maria, che abita in un alloggio di edilizia residenziale a Carraia e vive con la sola pensione di invalidità da 600 euro mensili, rappresenta un traguardo impossibile da raggiungere. Per questo è nata l’idea di creare una raccolta fondi sulla piattaforma Gofund me e così, cercando "Maria per terapie innovative contro il cancro metastatico", è possibile effettuare una donazione. "Il mio appello a tutti – racconta Maria – è quello di non voltarsi indietro, anche piccole offerte date da tante persone possono contribuire a raggiungere il risultato. Qui a Calenzano ci sono già associazioni che si stanno mobilitando con donazioni o con l’organizzazione di iniziative di solidarietà e anche nel mio paese natale, il quartiere di Pianura a Napoli, i miei familiari e amici si stanno dando da fare per poter raccogliere fondi per arrivare, almeno, a coprire il deposito cauzionale il più presto possibile. Purtroppo, anche una volta raggiunto questo obiettivo non ho assolutamente idea di quanto potrebbero costare le cure, ma sicuramente tanto. Mi piacerebbe che alla raccolta potessero partecipare enti e, perché no, anche i giocatori di Fiorentina e Napoli. Non c’è molto tempo: la mia preghiera è quella di fare presto e, ripeto, di non voltarsi indietro".