
Letture in biblioteca (foto di archivio). Il Kunst riceve la Biblioteca Serlupiana, la più significativa donazione nei suoi 127 anni di storia
Un patrimonio di oltre 13.000 volumi che rappresentano cinque secoli di storia del libro, spaziando tra secoli, aree geografiche e discipline che vanno dalla filosofia, alla letteratura, alla giurisprudenza, alla teologia, alla storia e oltre. Sono le meraviglie della Biblioteca Serlupiana, donate ora al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut (KHI), il celebre istituto tedesco di storia dell’arte di via Giusti.
La Serlupiana fu istituita a Firenze negli anni ’20 del Novecento, grazie allo straordinario impegno e alla passione di Filippo Serlupi Crescenzi e Gilberta von Ritter de Zahony, eruditi collezionisti e raffinati bibliofili. L’obiettivo principale dei due collezionisti era raccogliere prime edizioni a stampa con legatura originale e selezionate per la loro rarità e per l’alto valore artistico e bibliofilico. Questa eccezionale collezione sarà presentata al pubblico per la prima volta venerdì prossimo, con una mostra e una giornata di studi dedicata al filosofo e medico fiorentino Marsilio Ficino (1433–1499).
Alla presentazione delle 11.30 interverrano,nella sede di via Giuseppe Giusti, il direttore del KHI, Gerhard Wolf, e la soprintendente della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana Eugenia Valacchi. La mostra sarà aperta al pubblico fino 14 marzo. A partire dalle 14,30 si svolgerà la prima delle Conversazioni Serlupiane, una giornata di studio dedicata dal titolo Anima, Mondo, Libro: Ficino, nella sala conferenze del KHI a Palazzo Grifoni Budini Gattai in Via dei Servi 51. La curatrice del fondo speciale (Curator of Special Collections del KHI) è Camilla Musci.
"In ricordo ammirato e riconoscente dei nostri nonni Filippo Serlupi Crescenzi e Gilberta Ritter de Zahony, creatori della Biblioteca Serlupiana, siamo convinti e molto grati al KHI di aver accettato questo nostro dono – dichiarano Raffaele Carrega Bertolini e Laetitia Lefevre d’ Ormesson, custodi e prosecutori della collezione –, che dovrà restare per sempre nella Città di Firenze aperta agli studiosi di varie discipline, di storia del libro, della stampa e di bibliofilia".
All’interno della donazione, di particolare rilievo è il nucleo di oltre 20 incunaboli, con scritti e traduzioni del filosofo e medico fiorentino Marsilio Ficino. Il pensiero ficiniano, che si dispiega dalle riflessioni sulla posizione dell’anima nel cosmo ai precetti dietetici per contrastare la malinconia, sino alle speculazioni sulla natura dell’amore e della bellezza, trova qui un’importante testimonianza materiale.