
di Stefano Brogioni
FIRENZE
La nuova calciopoli toscana investe la serie D e travolge lo Scandicci. Il direttore sportivo Mirko Garaffoni, 44 anni, fiorentino, ex calciatore di Rondinella, Grosseto, Massese, Montevarchi, con decine di presenze in serie C, è tra gli undici indagati dell’inchiesta per frode sportiva della procura di Lucca. La partita finita sotto indagine è Viareggio-Scandicci del 5 maggio, epilogo del campionato 2018 - 2019, terminato con la retrocessione per la compagine bianconera, principale bersaglio degli accertamenti del pubblico ministero Aldo Ingangi, che ai dirigenti viareggini contesta anche l’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Viareggio-Scandicci terminò 0-0, nonostante errori clamorosi degli attaccanti e miracolosi interventi dei portieri. Entrambe le squadre, a quel punto della stagione, erano in bilico, tra retrocessione diretta e play-out. Quel punto consentì al Viareggio di aver la possibilità di accedere allo spareggio con la Sinalunghese, e lo Scandicci di stare a guardare proprio quel confronto da cui sarebbe scaturito il suo avversario, che non fu il Viareggio, condannato all’Eccellenza, ma proprio la Sinalunghese, poi agevolmente battuta.
Ma la procura di Lucca, che alla vigilia dell’ultima giornata del girone E aveva già un’indagine aperta sui dirigenti del Viareggio Tommaso Volpi, Sergio Lazzarini e il fiorentino Gianni Petrollini, ha ricostruito cosa sarebbe successo non in campo, ma nei giorni prima del confronto vitale fra le due formazioni del girone E di quel campionato interregionale.
Secondo quanto contestato dalla procura di Lucca, i tre dirigenti viareggini avrebbero dapprima tentato di ’comprare’ la vittoria con lo Scandicci "previo pagamento della somma di 5mila euro". Questa offerta sarebbe stata formalizzata in un incontro "preparatorio" avvenuto a Firenze già il 3 aprile. Un incontro, dice la procura, "propedeutico a una successiva riunione". Lo Scandicci, vista la situazione di classifica, non poteva però permettersi di perdere. Ci fu comunque un altro incontro, che gli inquirenti collocano il 2 maggio 2019, tre giorni prima della partita, all’hotel Delta Florence di Calenzano. In quell’incontro, "le parti raggiungevano l’accordo per un pareggio, di fatto conseguito", si legge nel capo d’imputazione notificato in questi giorni anche a Garaffoni. Un punto per uno, che non condannò nessuno. Gli investigatori che hanno visto il filmato dell’incontro, sono rimasti particolarmente colpiti da un’occasione da gol non concretizzata dal Viareggio, con la palla ferma su una pozzanghera sulla linea di porta dello Scandicci su cui nessuno, per qualche istante, interviene. Suggestione? Non per la procura, che ha tirato dentro all’inchiesta sul Viareggio anche Garaffoni e di conseguenza lo Scandicci.
A tre anni di distanza dallo scandalo delle partite aggiustate nel campionato di Eccellenza (conclusosi con l’assoluzione in primo grado di gran parte degli imputati nel penale, ma con sonore squalifiche della procura della Figc), nel calcio toscano si torna a parlare di combine. O di tentativi. Va detto che i tentativi dei dirigenti del Viareggio in molti casi non sono andati in porto per il rifiuto degli avversari, ma bisogna anche considerare che, soprattutto per la giustizia sportiva (che si metterà in moto) sono punibili anche le mancate denunce.