BARBARA BERTI
Cronaca

La carica degli ex Gkn. Più di tremila sfilano in corteo. Tende davanti alla Regione: "La Toscana discuta la legge"

Il serpentone è partito dal cantiere di via Mariti puntando la sede amministrativa in via di Novoli. Dopo alcune scaramucce con i poliziotti, in una cinquantina si sono accampati sotto gli uffici.

La carica degli ex Gkn. Più di tremila sfilano in corteo. Tende davanti alla Regione: "La Toscana discuta la legge"

La carica degli ex Gkn. Più di tremila sfilano in corteo. Tende davanti alla Regione: "La Toscana discuta la legge"

"Resteremo qui finché non si apre una reale discussione sulla legge regionale". Qui è il prato della sede della Regione in via di Novoli e a parlare è Dario Salvetti della Rsu ex Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf in liquidazione, a proposito dell’invasione nel giardino della Regione. Alcuni operai e manifestanti – già segnalati alla procura – hanno scavalcato la recinzione della sede della Regione per accamparsi con le tende al termine del corteo cittadino di ieri, promosso dal Collettivo di Fabbrica ex Gkn, per chiedere la discussione, in Consiglio regionale, della proposta di legge per la nascita di consorzi industriali. Si tratterebbe, secondo la Rsu della ex Gkn, di una possibilità per rilanciare lo stabilimento. Davanti al palazzo della Regione, dunque, l’epilogo del corteo con tanto di attimi di tensione con le forze dell’ordine schierate a protezione del parco della Regione, poi invaso da almeno una cinquantina di persone.

"Il punto finale è la sede della Regione, perché c’è una Regione che ci appoggia: i lavoratori. La Rsu della Regione ha chiesto che questa legge venga approvata. Invece il Consiglio regionale ancora non ci ha detto la cosa più semplice: se e quando la discutono. O il motivo per cui non la discutono" erano state le parole di Salvetti all’inizio della manifestazione, ricordando che questa legge è stata consegnata da oltre un mese e mezzo. "Siamo allo stremo - recita la nota della Rsu ex Gkn diramata nella serata di ieri - non riceviamo lo stipendio da cinque mesi e sentiamo un silenzio assordante su tutta la vicenda. Non vogliamo più essere presi in giro. Le istituzioni si facciano carico della situazione, le nostre richieste sono note: commissariare Qf, stipendi o ammortizzatore, legge regionale sui consorzi pubblici per permettere il nostro progetto di reindustrializzazione, l’unico che sia mai stato presentato su quell’area". Sull’accampamento nel terreno della Regione, Salvetti è chiaro: "Non andiamo a casa. Lunedì, quando i lavoratori della Regione timbreranno il cartellino, ci troveranno. Decideremo nel frattempo quali altre azioni fare ma se andiamo via è solo per raggiungere le nostre compagne e i nostri compagni in piazza San Marco" riferendosi alla protesta degli universitari per la Palestina.

La manifestazione – a cui hanno preso parte oltre tremila persone, 10mila per gli organizzatori – era partita nel primo pomeriggio da via Mariti, all’altezza del cantiere teatro della strage dove persero la vita cinque operai. A ’colorare’ il corteo fumogeni, tamburi, cori, striscioni e bandiere. Tante quelle palestinesi accompagnate da slogan "Palestina libera, Gaza Gaza vincerà" in segno di solidarietà con il popolo palestinese. Presenti lavoratori di altre aziende, anche provenienti da fuori regione, rappresentanti dell’Associazione delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, esponenti del ’Comitato alluvionati campigiani 2023, rappresentanze sindacali tra cui il segretario generale della Cgil di Firenze, Bernardo Marasco, e Stefano Angelini della Fiom Firenze. Presenti poi vari politici: dall’assessore di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio al presidente del Consiglio comunale Luca Milani, dal consigliere per le crisi aziendali della Regione Valerio Fabiani, al capogruppo del Pd in Commissione lavoro alla Camera Arturo Scotto, senza dimenticare i consiglieri comunali uscenti Roberto De Blasi (Movimento 5 Stelle) e Antonella Bundu a suonare i tamburi.

Fra i partecipanti anche cinque dei dieci candidati a sindaco di Firenze. Sara Funaro del Pd ricorda che "noi accanto ai lavoratori da sempre: sono necessarie risposte, bisogna riaprire il tavolo di crisi ministeriale", mentre Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) incalza: "Ci aspettavamo anche la destra sovranista in piazza, qui si difende il lavoro italiano". Cecilia Del Re (Firenze Democratica) chiede "di fronte all’immobilismo del Governo Meloni, che sia la Regione a dare un segnale", e Alessandro De Giuli della lista Firenze Rinasce, che si è dichiarato a favore della proposta di legge sui consorzi industriali. Anche Lorenzo Masi del Movimento 5 Stelle, presente per sostenere le rivendicazioni degli operai.