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La cartina del crimine. Dai furti allo spaccio:. Quartiere 1 da incubo. Ma Gavinana resiste

La Fondazione Caponnetto ha censito i reati da agosto a ottobre. Dati negativi per Cascine e San Jacopino, nel Q3 episodi limitati.

di Rossella Conte

FIRENZE

Sono 268 i crimini documentati dai cittadini dal 1 agosto al 27 ottobre. Per la precisione 61 quelli registrati ad agosto, 107 a settembre e 100 quelli aggiornati dal 1 al 27 ottobre. Sono alcuni dei dati raccolti dalla Fondazione Caponnetto che sta monitorando i crimini in strada come spaccate alle attività e alle auto, aggressioni, borseggi o risse ed esclude dalla mappa i furti in abitazione e i reati inerenti lo spaccio e il traffico di droga. I dati provengono da fonti aperte, ossia dalle notizie diffuse dalla stampa e dalla rete dei comitati a cui arrivano le segnalazioni dei cittadini. La lista è pertanto in difetto in quanto, secondo le stime, il 40% rimane non censito.

Insomma, una vera e propria mappa del crimine in città è quella che la Fondazione Caponnetto con la collaborazione del coordinamento dei comitati Insieme per la sicurezza sta realizzando per monitorare una situazione che presenta enormi differenze da quartiere a quartiere. Dei 268 i crimini totali, 169 sono quelli segnalati nel Quartiere 1 con in testa San Jacopino e piazza Vittorio Veneto, 46 nel Quartiere 2, solo 4 nel Quartiere 3 che si conferma la zona meno problematica della città almeno per il momento, 26 nel Quartiere 4 e 23 nel Quartiere 5. Dalla rielaborazione a cura della Fondazione Caponnetto emerge che il 60% degli episodi fotografati riguardano spaccate ad auto e attività, il 30% aggressioni, risse o rapine in strada e il 10% i cosiddetti fuochi d’artificio che sono, per l’associazione, dei veri e propri segnali criminali.

Dall’analisi, emerge che le zone più critiche sono piazza Vittorio Veneto, via Galliano, Ponte alle Mosse, Cascine, Porta a Prato /Leopolda e i viali. Ad ondate poi Campo Marte e Rifredi. "Abbiamo deciso di fare da collettore alle segnalazioni dei cittadini e non solo in modo da arrivare a definire una mappa della criminalità di strada che, se sottovalutata, può mutare col tempo. Il rischio è che diventi organizzata e si trasformi in ’narcomafiosa’. Con questa mappa vogliamo tenere alta l’attenzione e, nel nostro piccolo, offrire un database di informazioni a chi di dovere", sottolinea Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto. Che aggiunge: "Quello che ci preoccupa maggiormente sono le crescenti segnalazioni di persone che circolano con armi bianche e la presenza di pandillas e baby gang che in città sono una quarantina. Da non sottovalutare il numero crescente di fuochi d’artificio, non collegabili a nessuna ricorrenza. Spesso si tratta di un segnale legato a scarcerazioni o all’arrivo di partite di stupefacenti". Se le maglie nere per le spaccate alle auto spetta a piazza Vittorio Veneto e per le risse e gli episodi di ubriachezza molesta a San Jacopino – via Galliano, per le aggressioni il primato va a via Palazzuolo-Maso Finiguerra-Santa Maria Novella mentre per i furti alle attività a Campo di Marte e per i ’fuochi d’artificio’ a piazzale Michelangelo – San Niccolò. "I dati che riportiamo – conclude Calleri – si riferiscono solo a quelli segnalati dai cittadini, tanti episodi restano nel silenzio purtroppo".