REDAZIONE FIRENZE

"La cattedra? Un cioccolatino all’ospedaliero"

La ’’coscienza’’ dell’Ateneo: la dg dell’Università, Sassi, si oppone a un concorso cofinanziato con Careggi: "Non si fa l’interesse aziendale"

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Non tutto è "si dentro l’università. Dalla trascrizione di una particolare conversazione captata con il trojan infilato nello smartphone del rettore Luigi Dei e depositata dagli inquirenti alla vigilia dell’inizio degli interrogatori connessi alle otto richieste di misura interdittiva, emerge anche una "coscienza" che stimola un cambio di rotta, nelle politiche concorsuali.

Il 26 novembre scorso, c’è una riunione molto importante, secondo la guardia di finanza, a cui partecipano il rettore Dei, il prorettore dell’area medica, Fabio Marra (bersaglio di intercettazioni ma non indagato), e la direttrice generale di UniFi, Beatrice Sassi (non indagata). L’argomento è un concorso da bandire, che, per gli inquirenti ha già un vincitore: sarebbe destinato al dottor Vittorio Miele, direttore del dipartimento di diagnostica per le immagini dell’Aou di Careggi. Questa tesi è sostenuta anche dall’autore di una pungente lettera anonima, oggetto anch’essa della discussione a tre.

Proprio su questa futura chiamata, la dg Sassi manifesta chiaramente le sue perplessità, tenendo conto anche delle inchieste in corso su altri concorsi, in particolare quello vinto da Pierluigi Stefàno, e riflette sulla gestione della "cosa pubblica" oggetto di contestazione da parte dei pm Luca Tescaroli e Antonino Nastasi.

"Cioè noi siamo in mezzo ad un procedimento giudiziario – fa notare la dg dell’Università – che ha per oggetto questa roba, cioè ha proprio per oggetto di fare la presunta deter.. predeterminazione.. mi riferisco alla cardiochirurgia.. te lo fa capire chiaramente.. no lo dico anche in previsione di fatti prossimi.. marzo cioè.. anche per Damone voglio dire no? Mi domando fra noi il meccanismo ce lo siamo costruito quindi.. insomma che l’azienda possa diciamo così incisivamente interferire sui professori ordinari è strano più che altro perché avrebbe già la disponibilità di coprire dei posti.. scusa in questo momento scusami Fabio nell’organigramma aziendale, la Sod di Radiodiagnostica è coperta? ..no, Miele ha una Sod? Ed è quella dove si è costruito il profilo assistenziale dell’ordinario... scusate ma dov’è l’interesse aziendale! Perché l’organigramma se l’ha coperto, no d’accordo Luigi, però, poi questa cosa ti coinvolge perché sembra che il cioccolatino si dà all’ospedaliero per farlo diventare universitario cioè se lui.. io capisco che lui cofinanzia una programmazione perché nel suo organico manca una posizione apicale e lui preferisce averla su un’università.. opzione ospedaliero".

Il monologo della Sassi prosegue e giunge alla proposta di sospendere il bando.

"Mi verrebbe da dire che non ha titolo! Non ha titolo perché l’unico titolo è questo: voglio dare una chance al mio ospedaliero per farlo diventare universitario perché lo caratterizzo di qualcosa a cui sicuramente lui tiene ma dal punto di vista dell’interesse aziendale se te una Sod ce l’hai coperta con un dirigente di secondo livello qual è il modus altro, esattamente quello di promuovere uno da ospedaliero a universitario, questo è (incomprensibile).. Riguarda l’azienda diciamo tira su un posto che per noi nella programmazione non era prioritario, eh coinvolge anche noi! Lo dico con dispiacere perché mi pare poi i fatti vadano in questo modo. Io la sospenderei ora questa situazione proprio alla luce di quel che deve venire". "In una Sod già coperta con dirigente di secondo livello, si fa un ordinario. Insomma, andare a spiegare a un giudice, che noi si sa bene e ce lo diciamo, potrebbe non essere semplice".

Gli altri presenti dissentono sulla sospensione. "Non è che facciamo per la prima volta, ma che si sta facendo da dieci anni, allora poi mettiamo in discussione tutto quello che è stato fatto fin ad ora?", chiede Marra.

Interviene Dei: "Si potrebbe prendere un po’ di pausa, tra qualche mese insomma". Marra e Dei fanno infine alcune considerazioni in merito alla lettera anonima che ’boicotta’ quel concorso. I due convengono sull’ipotesi che l’autore della missiva sia Stefano Colagrande. "Colagrande non vuole questo concorso e non vuole che Miele diventi ordinario - dice il rettore - l’ha detto in maniera chiara".