
La cena dei popoli Il cibo diventa dialogo "Vi svelo il menù perfetto"
di Rossella Conte
Un mosaico colorato e profumato di tradizioni culinarie, ricette e precetti che sono la sintesi di una lunga storia di conquiste. Ma soprattutto il segno più identificativo di un rapporto di fiducia e di rispetto tra le tre comunità religiose che convivono nel quartiere di Sant’Ambrogio e che ieri si sono cimentate nella preparazione di un menù a regola d’arte. Un menù che è riuscito ad accontentare e a mettere seduti allo stesso tavolo tantissime persone di tre comunità diverse: quella cattolica, quella ebraica e quella islamica che si sono incontrate alla Cena dei Popoli organizzata all’interno di Sale, il festival che animerà il quartiere di Sant’Ambrogio fino a domenica, promosso dal Teatro del Sale e dal Gruppo Cibrèo.
"Il cibo è dialogo, condivisione. Il cibo unisce" sottolinea Oscar Severini, executive chef del Gruppo Cibrèo. Lui è uno degli allievi di Fabio Picchi, il patron del locale venuto a mancare a febbraio 2022. E ieri sera, nella scelta dei piatti, ci ha messo "tutto l’amore e la passione, come sempre e come mi ha insegnato Fabio" sottolinea.
"Siamo partiti dalle restrizioni alimentari di ogni comunità e alla fine siamo arrivati a un menù che unisce tutti e che è riuscito a mettere tutti alla stessa tavola". Dalle bracioline di vitello rifatte alla livornese con spalla di manzo ("Abbiamo dovuto sostituire il vitello perché non abbiamo trovato nessuno per la casherizzazione", racconta) alla pappa al pomodoro con pane kosher. "Ma anche i fagiolini in umido che Fabio non avrebbe mai fatto mancare" aggiunge Severini.
Una cena dei popoli che è stato il frutto di un lungo lavoro e studio tra tradizioni e abitudini delle tre comunità religiose. Con Ugo Caffaz, appartenente alla comunità ebraica e una delle anime che stanno portando avanti i percorsi della Memoria per la Regione, e Sasaa Ahmed della comunità islamica e insegnante di lingua araba, l’executive chef del Cibrèo che ha coordinato la squadra di cuochi, ha depennato dagli ingredienti il maiale, il vino e i latticini.
"Poi ci siamo confrontati su quello che volevamo portare in tavola" aggiunge. Il piatto forte a cura di Caffaz è il cous cous con polpette e verdure. "Il rabbino ha casherizzato con un suo assistente tutta la cucina. Preparare insieme la cena è stato un momento molto profondo di coesione e dialogo" dice Caffaz. Ahmed, invece, ha stregato gli ospiti con la zuppa di lenticchie e la baklava. "Il cibo unisce – aggiunge – è bello vedere tante persone di comunità diverse incontrarsi a tavola". Intanto oggi proseguono gli appuntamenti di Sale. Alle 18 si entra nel vivo con l’inaugurazione della Bandiera di Sant’Ambrogio vincitrice del concorso rivolto agli studenti del Politecnico delle Arti e della Scuola di Architettura.
Alle 18,20 l’apertura ufficiale del festival con i Funk Off, la nota street band che si fermerà davanti ad ogni bottega aderente al festival e alle 20 "Un nonniente di", ovvero la cena evento che si terrà al Teatro del Sale ispirata alle grandi passioni gastronomiche e culinarie di Fabio Picchi con un eccezionale menu ricco dei suoi piatti preferiti e di grandi classici. Subito dopo, alle 22, seguirà E se domani. A Fabio, lo spettacolo inedito di e con Maria Cassi e Leonardo Brizzi e con la partecipazione di Nino Pellegrini. Info: [email protected].