REDAZIONE FIRENZE

La circolazione fragile ’Furbetti’ e bus turistici bastano per bloccare tutto

Con il proliferare dei cantieri la sosta selvaggia lungo i viali rischia di creare il caos. I vigili controllano ma i rallentamenti ci sono. E il ritorno massiccio dei visitatori preoccupa.

Con il proliferare dei cantieri la sosta selvaggia lungo i viali rischia di creare il caos. I vigili controllano ma i rallentamenti ci sono. E il ritorno massiccio dei visitatori preoccupa.

Con il proliferare dei cantieri la sosta selvaggia lungo i viali rischia di creare il caos. I vigili controllano ma i rallentamenti ci sono. E il ritorno massiccio dei visitatori preoccupa.

Ogni primavera ha i suoi i suoi fiori e i suoi profumi. A Firenze, quest’anno, insieme alle gemme sono sbocciati anche i cantieri e i bus turistici sono tornati a invadere i lungarni. La stagione è nel vivo, i cantieri della tramvia avanzano verso Bagno a Ripoli, il periodo del turismo sta per entrare nel pieno e la città si prepara a un’ondata di visitatori. Ma come stanno reggendo le zone più esposte, quelle travolte dai lavori e invase dai mezzi dei tour operator, proprio alla vigilia del periodo d’oro degli arrivi? Il lato est dei viali mostra il volto più complicato. Già all’altezza di piazza Beccaria si moltiplicano invasioni di corsia, frenate improvvise e rallentamenti, causati dal restringimento su viale Gramsci. La carreggiata è ridotta quasi della metà, e a complicare tutto è la forma della deviazione: una curva a gomito, improvvisa e innaturale. Per attraversare la piazza e raggiungere viale della Giovine Italia si crea un imbuto di auto, motorini e mezzi pesanti. Le auto in doppia fila aggravano la situazione: i guidatori, per uscire dalla risacca, sono costretti a fare slalom tra gli ostacoli.

I lavori si ripercuotono anche in via Leopardi e in via Colletta: le due strade che confluiscono sul viale sono paralizzate. Clacson, frenate, discussioni e battibecchi scandiscono il tempo e fanno da sottofondo alla colonna di auto, che sembra quasi un serpente che striscia in uno spazio troppo piccolo. Purtroppo per i guidatori che vogliono raggiungere i lungarni, anche dopo essersi liberati dalle grinfie dell’imbuto di piazza Beccaria, la strada è in salita. E non per la pendenza, ma per le auto in doppia fila davanti alla sala giochi, proprio prima della svolta per il parcheggio interrato di Sant’Ambrogio. La Municipale è presente e le multe fioccano, ma le auto ferme costringono chi vuole accedere al parcheggio a invadere il centro del viale, rallentando di nuovo il traffico per la seconda volta in pochi metri. Contro l’inciviltà, si sa, oltre alle multe (che non mancano) si può fare poco. Ma la colpa non è solo dei comportamenti scorretti: a mettere in ginocchio viale della Giovine Italia sono soprattutto i restringimenti dovuti ai cantieri della tramvia.

I problemi sono evidenti: superato il parcheggio delle Murate, la carreggiata si dimezza. E il flusso di auto, prima distribuito su tre corsie, si ritrova a sgomitare per entrare nello spazio rimasto. Il risultato è una reazione a catena: via Duca degli Abruzzi e via Ghibellina sono bloccate, e il traffico arriva addirittura in viale Amendola, opposto a viale della Giovine Italia. Ma i cantieri della tramvia sono anche sul lungarno Pecori Giraldi. E riducono lo spazio per i bus turistici, che già da tempo hanno colonizzato la via. Infatti, la colonna di Tir arriva fino a poco prima del ponte di San Niccolò, costringendo i guidatori che vogliono arrivare in piazza Ferrucci a una manovra estrema. Benzina gettata sul fuoco.

Gabriele Manfrin