La città ricorda gli eccidi nazisti. L’omaggio ai 22 caduti della Panca

Deposta una corona sul monumento di memoria. Sottani: "Ricordiamo la storia, per trasmetterla ai giovani"

La città ricorda gli eccidi nazisti. L’omaggio ai 22 caduti della Panca

La città ricorda gli eccidi nazisti. L’omaggio ai 22 caduti della Panca

Una passeggiata della memoria sui luoghi delle stragi nazifasciste. Sono passati 80 anni, ma la Liberazione dall’antifascismo è ancora viva nel cuore dei chiantigiani. Soprattutto è vivo il ricordo dei morti delle rappresaglie messe in atto per il puro gusto di uccidere quando ormai il territorio era stato liberato. Nel Chianti la furia omicida si abbatté tra i boschi di Cintoia, San Michele e i Monti Scalari, dove i partigiani si rifugiarono per aiutare gli alleati.

I tedeschi catturarono innocenti, rastrellarono intere famiglie, torturarono giovanissimi, anziani, disabili, violarono le abitazioni, requisirono il bestiame, saccheggiarono i campi. Anche nelle località più decentrate, come Lamole, Lucolena, Querceto, Strada, Buonasera e nel bosco di Venagrossa. Tra le vittime ci sono 22 persone tra i 18 e i 75 anni, ricordati sul Monumento ai Caduti della Panca nei pressi del luogo dove furono fucilati 13 di loro. Ieri l’amministrazione comunale, con il sindaco Paolo Sottani, la vicesindaca Monica Toniazzi l’assessore Giulio Saturnini e il presidente del consiglio comunale Gregorio Parrini, insieme ad alcuni rappresentanti dell’Anpi di Bagno a Ripoli e i familiari delle vittime, si è recata per dedicare ai giovani uccisi un ricordo speciale.

Una camminata della memoria nel bosco di Venagrossa, seguita dalla messa e dalla deposizione della corona al monumento ai caduti nella piazza della Chiesa della Panca. Una testimonianza ancora viva è quella di Annamaria Ferruzzi, nipote di Gino Ferruzzi, una delle vittime. "Mio zio aveva 28 anni, era fidanzato con Cesarina, una ragazza che abitava nel podere di Venagrossa, qui vicino, sotto il poggio di San Giusto. E Dante Calvelli, che fu ucciso come lui in questa zona, aveva 36 anni e aveva perso altri parenti nella strage di Pian d’Albero. I loro corpi vennero ritrovato solo qualche giorno dopo".

Il sindaco Paolo Sottani ha ricordato come sia "da queste piccole grandi storie e dal ricordo delle tragiche vicende che dobbiamo partire e trasmettere alle nuove generazioni la nostra costante ricerca della verità storica". All’iniziativa è intervenuto Leonardo Bianchi, docente universitario di Diritto Costituzionale, nonché membro del consiglio direttivo dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Sono state poi ricordate tutte le vittime.

Andrea Settefonti