Qualche settimana fa il Consiglio comunale ha votato a favore della richiesta di cittadinanza onoraria per Abdullah Öcalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), l’organizzazione militante che dal 1978 combatte per i diritti dei curdi in Turchia. L’uomo di trova nel carcere sull’isola di Imrali, nel Mare di Marmara a sud di Istanbul, dal 1999, condannato prima alla pena di morte poi all’ergastolo.
La mozione per Öcalan è passata con 19 voti favorevoli (il centro sinistra unito), zero contrari, cinque astenuti (del centrodestra) e tre non votanti. Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune, è il promotore dell’iniziativa e nei giorni scorsi ha depositato la delibera per arrivare all’effettiva concessione.
La notizia di per sé ha raccolto plausi dalla politica e dalla comunità curda presente sul territorio. Meno entusiasti invece le autorità e il mondo delle istituzione ’alte’, con malumori registrati anche a livello diplomatici.
Perché? Il Pkk rimane nella lista delle organizzazioni terroristiche di Stati Uniti, Unione Europea e Nato. Questo, oltre a dare adito a frizioni con ambasciate e consolati, ha fatto scattare d’ufficio un "attività informativa" da parte delle forze di polizia.
Nessun allarme o situazioni a rischio in vista. Si tratta di un lavoro di controllo che gli uffici di via Zara sono obbligati a fare quando soggetti "attenzionati" vengono a contatto, fisicamente o solo ’moralmente’ (come in questo caso), con il territorio fiorentino.
La cittadinanza onoraria per Öcalan sembra a un passo, e nelle prossime settimane potrebbe arrivare la decisione da Palazzo Vecchio. Non resta che attendere.
P.m.