La corsa di Schmidt: "Prima di candidarsi lasci il mandato". Intellettuali contro Eike

Artisti, antiquari, critici e imprenditori duri con il numero 1 degli Uffizi. Circa 70 firme in difesa del direttore del Museo del Novecento. "Parlare dello stipendio di un collega merita un richiamo del ministro".

La corsa di Schmidt: "Prima di candidarsi lasci il mandato". Intellettuali contro Eike

La corsa di Schmidt: "Prima di candidarsi lasci il mandato". Intellettuali contro Eike

Firenze, 21 settembre 2023 – "Prima di lanciarsi in campagna elettorale, Schmidt dovrebbe aspettare di lasciare il suo mandato di direttore di un museo pubblico". Dopo l’intervista al Corriere Fiorentino, il mondo dell’arte e della cultura attacca il direttore degli Uffizi, contestando i modi e soprattutto gli argomenti con cui critica il collega del Museo Novecento, Sergio Risaliti, e attraverso di lui, pare evidente, il sindaco Nardella, gettandosi così nella rissa per la corsa a Palazzo Vecchio.

Sono una settantina i firmatari dell’appello, artisti, intellettuali, imprenditori, antiquari, galleristi, direttori di museo, critici da tutta Italia, che contestano al direttore tedesco non tanto di accreditarsi la candidatura a sindaco del centro destra, quanto le pretestuose critiche rivolte a Risaliti.

"In qualità di artisti, intellettuali, critici e storici dell’arte, ma anche di semplici cittadini, esprimiamo il nostro disagio riguardo a quanto il direttore degli Uffizi, sul quale circolano voci di possibile candidatura a sindaco del FdI, ha formulato nei confronti del direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti - scrivono - . Nel suo attacco a Risaliti, Schmidt ha di fatto formulato, con la scusa di avere a cuore gli indirizzi dell’arte contemporanea in città, un attacco allo schieramento politico di Nardella, che lo ha però portato a affermazioni che molto sorprendono da parte di un rappresentante di una istituzione del ministero, alla cui direzione è peraltro giunto grazie al ministro del governo precedente, Franceschini. E a questo punto, ci chiediamo se, dato lo spirito italico vigente, potrebbe mutare il suo nome in Italo Svevo, il cui nome era Aron Hector Schmitz)". E poi la questione poco elegante dei soldi: "Molto stupisce che Schmidt, senza esser stato invitato a farlo, abbia disquisito su quanto il direttore del Museo Novecento prenda come stipendio. Giudicare lo stipendio di un collega, è qualcosa che, in uno stato dignitoso, prevederebbe il richiamo del Ministro della cultura - proseguono - Vi sono poi affermazioni quantomeno curiose sul piano ‘scientifico culturale".

Nel paragonare l’attività del museo Novecento a Palazzo Strozzi, Schmidt accusa poi Risaliti di organizzare mostre blockbuster, chiedendosi se ritenga Giulio Paolini o Cecily Brown, per citare due nomi, artisti che rientrino in questa categoria.

E ancora, si contesta a Schmidt, difendendo dalla stessa accusa di mostre blockbuster Palazzo Strozzi, che abbia citato la Strozzina, dove si farebbero “mostre di ricerca”. "Ci chiediamo da quanti anni Schmidt non vada alla Strozzina - sottolineano –, poiché dalla partenza di Franziska Nori nel 2014, quegli spazi accolgono perlopiù prolungamenti della mostra al primo piano".

Si ricorda invece che l’attività al Museo Novecento "annovera progetti con artisti della collezione permanente di Alberto Della Ragione con Mario Mafai, Filippo De Pisis, Lucio Fontana etc….). "Collezione che forse Schmidt poco ricorda nella sua ricchezza - concludono –, se afferma che le uniche opere d’arte del Novecento a Firenze si possono vedere solo nel museo privato di Roberto Casamonti".

Olga Mugnaini