La corsa per Palazzo Vecchio. Sbenaglia in campo. Anche Casini e Grazzini (Iv)

Per Forza Italia, il figlio di Razzanelli al Q3 mentre il padre Mario ritenta Palazzo Vecchio. Il Pd schiera i consiglieri al primo mandato, per Fdi correranno Draghi, Gandolfo e Chelli.

La corsa per Palazzo Vecchio. Sbenaglia in campo. Anche Casini e Grazzini (Iv)

La corsa per Palazzo Vecchio. Sbenaglia in campo. Anche Casini e Grazzini (Iv)

di Antonio Passanese

A occhio e croce, calcolando che ogni lista dovrà contenere fino a un massimo di 36 nomi, i fiorentini che a giugno correranno per una poltrona nel Salone de’ Dugento saranno probabilmente un migliaio. Personaggi noti ma anche semplici cittadini, che hanno deciso di impegnarsi sia a destra che a sinistra con l’obiettivo di cambiare la città. Tra questi, di certo, il nome che spicca tra i papabili candidati è quello di Roberto Sbenaglia, ex capo della Squadra Mobile, della Digos e delle volanti di Firenze. Poi passato a dirigere i Commissariati di Rifredi e San Giovanni. L’ex funzionario della polizia di Stato (che si era anche proposto per comandare la municipale dopo le dimissioni di Giacomo Tinella) correrà con Fratelli d’Italia. E se il centrodestra dovesse vincere per lui si aprirebbero le porte dell’assessorato alla Sicurezza. Investigatore molto apprezzato e stimato per le sue operazioni anticrimine, Sbenaglia è una delle grandi novità della prossima campagna elettorale e, come fa sapere un esponente di Fdi, "in lui riponiamo molta fiducia, è uno dei nostri pezzi da novanta. Nei prossimi giorni altri nomi importanti verranno fuori".

Le liste per le amministrative, come si sa, dovranno essere presentate 45 giorni prima delle elezioni con le firme raccolte e il programma, e ora tutti i partiti sono al lavoro per non farsi trovare impreparati e per essere pronti subito dopo Pasqua. Sempre i meloniani schiereranno anche l’attuale capogruppo in Consiglio, Alessandro Draghi, il coordinatore di Firenze Giovanni Gandolfo e il consigliere del Q5 Matteo Chelli. Resta da capire cosa farà Jacopo Cellai, che ancora non ha sciolto la riserva e che potrebbe saltare questo turno per tentare la carta della Regione il prossimo anno.

La Lega avrà come capolista Federico Bussolin, ma sui nomi che comporranno la squadra per ora c’è il massimo riserbo. Forza Italia, invece, schiererà rappresentanti di comitati, imprenditori, esponenti dello sport e dell’associazionismo. Tra questi spicca Alberto Locchi, presidente della Misericordia del Campo di Marte.

Italia Viva, archiviata (per ora) l’alleanza con la coalizione di centrosinistra, avrà in lista il primo cittadino, a fine mandato, di Bagno a Ripoli Francesco Casini, il coordinatore metropolitano dei renziani Francesco Grazzini (per i quali il leader di Iv, per chiudere la trattativa col Pd, aveva chiesto la carica di vice sindaco per il primo e di assessore all’Urbanistica per il secondo) e le consigliere uscenti Barbara Felleca e Mimma Dardano.

Per Firenze democratica la partita è un po’ più complicata. C’è da capire se Cecilia Del Re chiuderà un accordo con Tomaso Montanari o con i renziani. O se invece decida di andare da sola con candidandosi allo scranno più alto di Palazzo Vecchio. Di sicuro c’è la riconferma dei tre fuoriusciti dal Pd: Stefano Di Puccio, Leonardo Calistri e Massimiliano Piccioli. Ma non è escluso che Del Re possa tirare fuori dal cilindro qualche personaggio altisonante.

Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, è in attesa delle decisioni romane, e anche se i vertici pentastellati stanno vagliando una serie di nomi è ancora presto per capire chi farà parte della squadra.

Sinistra Progetto Comune, oltre al candidato sindaco Dmitrij Palagi, in lista dovrebbe avere alcuni rappresentanti della società civile e della cultura. In forse la corsa della capogruppo Antonella Bundu.

Infine ecco il Partito democratico. Nonostante Elly Schlein, sabato scorso, abbia confermato che si sta lavorando all’allargamento della coalizione, per ora dalla Capitale non è arrivata nessuna notizia in tal senso. "C’è un confronto col territorio ma l’ultima decisione spetterà alla segretaria nazionale e a Giuseppe Conte semmai dovesse appoggiare Funaro. Di sicuro verranno ricandidati i consiglieri che hanno fatto un solo mandato ma si sta lavorando anche su una o due liste a sostegno della candidata sindaca", afferma un dirigente dem.