La crisi della banca dei bitcoin “The Rock Trading“ si stoppa Prime denunce in procura

L’operatività della piattaforma italiana di exchange è sospesa da alcuni giorni. Alcuni esposti di risparmiatori fiorentini in ansia per la sorte dei loro investimenti. .

La crisi della banca dei bitcoin  “The Rock Trading“ si stoppa  Prime denunce in procura

La crisi della banca dei bitcoin “The Rock Trading“ si stoppa Prime denunce in procura

di Stefano Brogioni

FIRENZE

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sul caso “The Rock Trading“, la piattaforma italiana delle criptovalute che da alcune settimane ha improvvisamente sospeso l’attività, gettando nel panico i suoi oltre trentamila utenti. Al pm Sandro Cutrignelli, che in passato aveva indagato su un altro crac a nove zeri, quello di “Bitgrail“, sono arrivate alcune denunce di investitori fiorentini che, in questo momento, non hanno più accesso ai loro bitcoin.

Ma cosa sta accadendo alla più antica banca delle criptovalute italiana? Al momento neanche gli inquirenti sono in grado di spiegarlo.

Una comunicazione, che campeggia in home page del sito “The Rock Trading“, società con sede a Milano, giustifica il lockdown "in ragione di difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità".

"La società sta conducendo verifiche interne per individuare le cause del problema e valutando l’adozione di tutte le iniziative opportune o necessarie per tutelare la clientela e gli altri stakeholders", informa ancora la piattaforma, precisando che è comunque possibile "accedere al proprio account The Rock Trading, in modalità sola lettura, per consultare il proprio saldo, la lista movimentazioni e per il download dei relativi report".

Ma nessun altra operazione è possibile. Neanche uscire dalla propria posizione (tecnicamente “coldwallet“), e rientrare in possesso del proprio portafoglio, circostanza che ha allarmato quegli investitori che hanno deciso di rivolgersi alla procura.

Ma il caso The Rock Trading ha causato uno choc generale sui mercati: per qualcuno, l’improvvisa crisi della piattaforma è da collegarsi al crollo di Ftx, gigantesca piattaforma di exchange mondiale avviata al fallimento lo scorso novembre.

Per l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Fabio Massimo Castaldo, "il quadro opaco e foriero di rischi e instabilità non è altro che il risultato di un mercato delle crypto a tutt’oggi ancora non regolamentato. Per anni mi sono battuto per scongiurare questo scenario, soprattutto per ottenere adeguati strumenti di tutela per i piccoli investitori che avevano visto in tali investimenti una grande opportunità da cogliere. Tramite diverse interrogazioni scritte, sin dal marzo 2021 ho e abbiamo cercato più volte di mettere in evidenza i rischi collegati all’inadeguatezza delle riserve e alla scarsa liquidità del mercato".

Per Castaldo "non è più ulteriormente procrastinabile l’introduzione di regole chiare e certe su diversi aspetti: dalla governance interna all’individuazione dei poteri delle relative autorità competenti nazionali, passando per requisiti più stringenti sulle riserve. E’ inaccettabile constatare come, a distanza di due anni e mezzo dalla pubblicazione della proposta legislativa da parte della Commissione Europea e nonostante i nostri molteplici e accorati solleciti, il Regolamento non sia ancora entrato in vigore. Se l’adozione fosse stata più repentina avremmo potuto evitare disastri economici e finanziari come questo, in un momento peraltro di crisi come quello attuale. Le istituzioni europee e italiane agiscano finalmente con la dovuta prontezza - conclude Castaldo -: non c’è più tempo da perdere".