Il tentativo di prorogare per altri tre mesi la cassa integrazione straordinaria per il sistema moda e il tavolo della Regione del 4 febbraio con la presentazione del memorandum per la difesa e il rilancio della moda in Toscana. In mezzo un mercato che stenta a riprendere, un rapporto con i grandi clienti internazionali sempre più difficile, qualche battibecco politico e un clima sempre più incerto. Si gioca sempre sui tavoli di Roma e Firenze la partita per cercare di rilanciare il sistema toscano, con due attori protagonisti, il governo e la Regione.
Venerdì scorso il ministro delle imprese e del Made in italy, Adolfo Urso, ha presentato al tavolo romano un piano di salvataggio da 250 milioni per contratti e mini contratti di sviluppo (200 milioni), per la transizione ecologica e digitale (15 milioni) e per promuovere la sostenibilità nel settore moda (30,5 milioni). Ci sono bandi già aperti sul sito del ministero, mentre va avanti l’iter parlamentare del decreto per le Pmi con l’obiettivo di convertirlo entro l’estate. Nel frattempo si continua a lavorare sugli ammortizzatori sociali. Per i fondi stanziati nell’ultima parte dell’anno, con scadenza al 31 gennaio, le richieste sono state pochissime. Secondo il monitoraggio dell’Inps, dei 110 milioni stanziati dal governo (73,6 nel 2024 e 36,8 nel 2025) ne sono stati spesi soltanto 2,9. Sono in corso le verifiche tecniche sulla misura per capire se è possibile arrivare ad una proroga. L’ipotesi di cui si parla a Roma, se le risorse saranno sufficienti rispetto alla potenziale platea, è quella di arrivare ad altri tre mesi di copertura. Considerando che il provvedimento dovrebbe finire nel Milleproroghe, atteso in Senato la prossima settimana, la cassa potrebbe essere estesa fino ad aprile-maggio. Il sistema di erogazione però non cambierebbe: le aziende dovrebbero anticipare la cassa e poi ricevere il rimborso Inps, come accade dal periodo Covid. La possibilità effettiva di utilizzo resta quindi da verificare, come sembra evidenziare il primo report dell’istituto pensionistico. Per questo il governo fin dall’incontro del 24 ha annunciato un confronto con le Regioni sugli ammortizzatori sociali.
Al tavolo convocato dal governatore Giani il 4 febbraio, insieme agli assessori Leonardo Marras (attività produttive) e Alessandra Nardini (lavoro), sono stati invitati parlamentari, sindaci, sindacati e associazioni di categoria. In particolare si farà il punto rispetto a quanto emerso al tavolo nazionale e sulle possibili azioni di competenza regionale, tra le quali la proposta di un memorandum per la difesa ed il rilancio della moda in Toscana come già preannunciato dal governatore che cerca anche una sponda nel governo per dialogare con i grandi marchi. Sembra infatti che le aziende siano sempre più spesso costrette a subire contestazioni pretestuose da parte dei committenti, con segnalazioni persino sull’illuminazione carente della mensa o i disinfettanti in scadenza.
Non mancano infine gli screzi politici. "Avrei preferito un giorno nel quale non sono previste votazioni in aula – punge la parlamentare FdI Chiara La Porta sulla convocazione della Regione – Il governo conosce bene la situazione e sta cercando di sostenere il settore". Dalla Regione fanno sapere che al tavolo parteciperanno molti rappresentanti delle istituzioni e delle aziende e che, in caso di difficoltà di singoli esponenti, è comunque possibile partecipare ai lavori da remoto e quindi essere comunque presenti.
Leonardo Biagiotti