Oggi la cura del corpo utilizza in maniera impressionante medicinali oppure si ricorre alla chirurgia estetica e così via, ma non riusciamo a bloccare le continue diagnosi di malattie letali. La morte è la nostra fine. Al contrario all’anima vengono riservate poche cure. Le sue malattie che sono i vizi non ci preoccupano più. L’anima non può vivere altro che per amore, solo per amore, pieno di colori ed emozioni positive che danno al tempo un senso e un sapore diverso.
Viviamo come se avessimo davanti un numero infinito di giorni. La malattia ci impone improvvisamente un altro senso del tempo. Ci sono ancora molte cose che non conosciamo dei modi in cui reagiamo alla malattia. Negli ultimi venti anni sono state fatte numerose scoperte.
Si è visto per esempio che l’attivazione dei vari sistemi organici, dal sistema nervoso a quello immunitario attraverso concrete interazioni biochimiche, possono aiutare i farmaci a contrastare la malattia o comunque almeno a ridurre la sua aggressività. Una forte motivazione alla vita sembra avere un effetto positivo sulla patologia rendendo più efficace l’attivazione delle difese del nostro corpo.
Chi riesce ad attivare le proprie difese organiche nei confronti di una patologia grave può maggiormente ridurre le complicanze e l’avanzare della malattia.
Non abbiamo studi scientifici ovviamente sul ruolo dell’amore nel percorso di guarigione, ma se amiamo e siamo amati anche il tempo oscuro delle terapie può riempirsi di luce. Un amore intenso e felice può riaccendere davvero la voglia di esistere e aiutare a vivere con entusiasmo ogni dimensione della malattia perché questa risveglia l’animo e l’essenzialità della vita invisibile agli occhi.
Quando ci si ammala grazie all’amore di chi ci sta vicino si torna a sperare ed è come se l’essenziale riprendesse a risplendere con una lucentezza mai avuta. Così riprendiamo a riassaporare anche tutte le piccole cose che credevamo e avevamo perdute.