
La Dda chiede di nuovo l’arresto di Baiardo "La foto tra il boss e Silvio? Mai esistita"
Salvatore Baiardo è l’uomo che intervistato da Giletti a ’’Non è l’arena’’, anticipò di qualche settimana l’arresto di Matteo Messina Denaro. Baiardo è l’ex gelataio di Omegna che avrebbe riferito di una foto che ritrarrebbe Silvio Berlusconi con il boss mafioso Giuseppe Graviano. "Quella foto non esiste", ha dichiarato ieri in una pausa dell’udienza davanti al tribunale del riesame che lo ha visto protagonista. Ma questa storia collaterale alla vasta inchiesta sui presunti mandanti delle stragi del 19921993, resta assai nebulosa.
Per Baiardo, la Dda di Firenze vuole l’arresto per una sfilza di accuse che vanno dalla calunnia fino alle false dichiarazioni al pm. E dopo il no del gip, i pm Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri, tornano alla carica. Una lunghissima discussione - iniziata con l’esposizione dell’accusa - a cui hanno replicato i difensori dell’indagato.
Baiardo, che non ha mai mancato un’udienza, è accusato di calunnia ai danni del giornalista Massimo Giletti per averlo accusato di aver reso false dichiarazioni al pubblico ministero e nei confronti del sindaco di Cesara. Inoltre la procura gli contesta il favoreggiamento nei confronti di Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Ieri mattina, poi, la procura ha formalizzato la “nuova“ accusa di false dichiarazioni al pm: ai magistrati fiorentini che lo hanno interrogato, Baiardo avrebbe detto che il 19 luglio 1992, giorno della strage di via d’Amelio a Palermo, Giuseppe Graviano era con lui e che era stato fermato da un appartenente alle forze di polizia. Le indagini degli inquirenti avrebbero però smentito questa ricostruzione.
I pm Turco, Tescaroli e Gestri gli avrebbero inoltre contestato anche la diffusione di notizie coperte da segreto per aver riferito dell’interrogatorio avuto il 27 marzo scorso con i pm del capoluogo toscano.
Il Riesame si è riservato la decisione. Nel frattempo, l’ex gelataio ha annunciato anche di voler scendere in politica.
"Lo farò con il movimento di centro Avanti Italia", ha detto al termine dell’udienza, lasciando il palagiustizia di Novoli.
ste.bro.